L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato la situazione in casa Napoli, soffermandosi sulle possibili partenze.
Repubblica- Napoli, senza la Champions saranno le cessioni a finanziare gli acquisti: in primis quella di Osimhen
Il primo tassello della rivoluzione è stato messo nel pomeriggio di ieri, con un annuncio formale indirizzato ai tifosi attraverso i canali social del club. “La SscN è lieta di comunicare l’inserimento nel proprio organico del direttore Giovanni Manna, cui è affidata la conduzione e la responsabilità dell’area sportiva”. Adesso c’è dunque anche l’ufficialità e il nuovo Napoli può iniziare davvero a prendere corpo, con l’investitura definitiva del giovane (36 anni) ed emergente direttore sportivo appena arrivato dalla Juventus, che già da qualche giorno aveva preso peraltro possesso del suo ufficio nella sede di Castel Volturno e sta quindi operando a braccetto con l’amministratore delegato Andrea Chiavelli, aspettando il rientro dalla sua vacanza familiare a Ibiza di Aurelio De Laurentiis.
La durissima lezione della scorsa stagione sembra essere servita e com’è giusto che sia la ricostruzione azzurra è partita questa volta dalla stanza dei bottoni, nell’attesa che arrivi la fumata bianca pure per il sospirato insediamento in panchina di Antonio Conte, prevista all’inizio della prossima settimana. Un anno fa arrivò prima Rudi Garcia — scelto di persona dal presidente — e soltanto a luglio inoltrato venne il turno del ds Michele Meluso, che in pratica fu privato in partenza di un ruolo operativo. Ora si ritorna invece alla normalità gestionale di un lavoro d’èquipe. Manna sta avendo un compito tutt’altro che secondario nella trattativa per l’ingaggio di Conte e condividerà di conseguenza gli onori e gli oneri della scelta con De Laurentiis e Chiavelli, perché è così che deve funzionare in una società di calcio.
Il modello di gestione monocratico imposto nella scorsa stagione dal presidente è del resto clamorosamente fallito ed è vitale che il nuovo Napoli riparta con il piede giusto, visto che alle porte c’è il mercato più pirotecnico e complesso degli ultimi anni. Il decimo posto in classifica impone infatti una rivoluzione e l’organico azzurro sarà giocoforza stravolto, per allontanare dallo spogliatoio i tanti scontenti e per venire incontro alle richieste del nuovo allenatore. La qualificazione per la Champions è stata fallita e saranno dunque le cessioni a finanziare la campagna acquisti: in primis quella molto fruttifera di Victor Osimhen, il cui addio in estate (con il pagamento della clausola da 130 milioni) farà entrare nelle casse della società un fiume di denaro liquido. In bilico ci sono poi Meret, Ostigard, Di Lorenzo, Mario Rui, Politano, Simeone, Lindstrom e Raspadori, che potrebbero essere utilizzati pure come pedine di scambio.
Non saranno invece riscattati Gollini e Traoré, mentre sul fronte entrate sono certi i rientri alla base di Caprile, Folorunsho, Gaetano e Cheddira. Ma il mercato di Manna partirà dalla cessione di Osimhen e potrebbe diventare una complicazione l’infortunio subito dal bomber, che aveva affrettato i tempi del recupero per essere in campo almeno part time nell’ultima sfida della stagione, con il Lecce. Il prezzo è stato uno stop di almeno quattro settimane, che ha costretto la Nazionale nigeriana a escludere VO9 dalle prossime gare di qualificazione per i Mondiali del 2026. In apprensione pure Psg e Chelsea, che sono in pole position per l’acquisto dell’attaccante mascherato. Il Napoli però spera che non ci siano complicazioni e pensa già al sostituto. Il prestito di Lukaku è un’ipotesi concreta, Conte sogna invece lo svedese Viktor Einar Gyökeres.
Carlo Gioia
Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti aggiornato con www.gonfialarete.com