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Napoli, se Kvara va via è anche colpa del Napoli. Ma le società vanno tutelate…

De Laurentiis doveva blindare il georgiano subito dopo lo scudetto. Ma la volontà non può valere più di un contratto: Uefa e Fifa farebbero bene a regolamentare le richieste dei giocatori, riporta la Gazzetta dello sport

Napoli, se Kvara va via è anche colpa del Napoli. Ma le società vanno tutelate…

Tra società, calciatori e rispettivi agenti scatta una tacita tregua armata sancita da un “ne riparliamo dopo il Mondiale, sistemiamo tutto dopo l’Europeo”, prosegue la rosea. Anche il mercato della Serie A fin qui è vissuto su aggiustamenti riguardanti le panchine degli allenatori e le poltrone dei direttori sportivi, per i calciatori fino a ora non sono da registrare colpi eccellenti.

Sicuri partenti come Osimhen sono in attesa, altri big come Theo e Rabiot aspettano senza fretta; l’unica pedina già al suo posto nella scacchiera delle grandi è il nuovo rinnovo di Lautaro con l’Inter. Questo lo scenario almeno fino a domenica sera, quando dalla Georgia è arrivato un messaggio che ha aperto ufficialmente il caso Kvaratskhelia.

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Oltre le schermaglie, parlano i dati: il Psg offre un quadriennale al giocatore da 7,5 milioni netti a stagione; il Napoli ha solo da poco (!) inviato una proposta di adeguamento del contratto a 4,5 milioni e prolungamento fino al 2028. Il tentativo di De Laurentiis di blindare la sua stella, di accontentare Conte che ha ovviamente chiesto espressamente la conferma del georgiano, è apprezzabile ma la nuova proposta contrattuale è stata formulata in ritardo, di almeno un anno.

Un campione come Kvara subito dopo lo scudetto vinto con Spalletti in panchina andava blindato immediatamente. Kvara la scorsa stagione ha avuto un ingaggio di 1,5 milioni netti e in base al contratto attuale per la prossima gliene spetterebbero 1,8. È evidente che il Napoli non può competere di fronte allo strapotere economico del Psg, ma al tempo stesso si è quantomeno mosso tardi…

La Gazzetta chiude la riflessione sul caso con un invito agli organi alti del calcio: è necessario da parte di Uefa e Fifa predisporre un meccanismo di difesa dei club e far sì che certe cifre possano essere pretese dai calciatori solo al raggiungimento di determinati obiettivi.

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