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Udinese, Nani e Inler si presentano: “Abbiamo ricevuto grande fiducia dalla famiglia Pozzo”

Dopo la salvezza arrivata all’ultimo respiro, l’Udinese è pronta a ripartire per la Serie A 2024/2025. La famiglia Pozzo ha optato per un corposo cambio a livello dirigenziale. Federico Balzaretti, nonostante un contratto fino al 2025, ha salutato il Friuli, al suo posto una vecchia conoscenza, ovvero l’ex Napoli Gokhan Inler, che torna così a Udine dopo più di dieci anni. Insieme a lui anche Gianluca Nani, che sarà Group Technical Director. La conferenza è stata riportata da Tuttomercatoweb

Udinese, Nani e Inler si presentano: “Abbiamo ricevuto grande fiducia dalla famiglia Pozzo”

“Ci tengo a ringraziare in primis il precedente direttore dell’area tecnica Federico Balzaretti per il suo lavoro – ha esordito in conferenza il dg Collavino -, dopo le difficoltà della scorsa stagione abbiamo deciso di cambiare il settore dirigenziale, ma inserendo esperienza, anche nello scouting internazionale. Nani ha ottenuto risultati importanti già dai tempi di Brescia, quando trattò giocatori di spessore internazionale come Toni, Guardiola e Baggio. sarà un lavoro in sinergia con il Watford, il calcio moderno impone di saper fare più cose contemporaneamente e in quanto Group Technical Director lui sarà il punto di riferimento anche per voi giornalisti, potrà rispondere con chiarezza a tutte le domande di natura tecnica e farà da guida a un giovane dirigente come Gokhan Inler. Dopo aver scritto pagine importanti nella storia dell’Udinese Gokhan sa cosa voglia dire indossare la maglia bianconera, come calciatore è al decimo posto per presenze con la nazionale svizzera, ha vinto un campionato con il Leicester, ha vinto tanto ovunque sia andato. Il suo sarà un ruolo di coordinamento nella quotidianità dei rapporti con i calciatori e nello spogliatoio, dovrà essere un esempio per i ragazzi che vengono da culture diverse e che avranno bisogno di inserirsi in poco tempo, imparando cosa significhi combattere per questi colori, gli chiediamo di portare mentalità e disciplina”.

Prende la parola Gianluca Nani:
“Ringrazio la famiglia Pozzo per la fiducia, è un privilegio lavorare per loro, è una società preparatissima e conosciuta a livello internazionale, soprattutto per il suo settore scouting”.

Inler:
Mandi a dut (saluto in friulano ndr). La famiglia Pozzo mi ha sempre dimostrato la sua fiducia sia da calciatore che ora da dirigente. Non ho voluto smettere prima perché mi sentivo in forma, a 40 anni ho stabilito il mio obiettivo, vincendo coppe importanti. Ringrazio la società, l’Udinese, sono orgoglioso di tornare, qua si lavora bene. Sono qui per fare una passeggiata o per portare le carte, ma sono qui per dimostrare ai ragazzi e aiutarli, ero come loro, se hanno bisogno di me ci sarò al 100%”.

Inler, che aspettative ti sei fatto?
“Le attese sono alte, è importante la fiducia e la famiglia Pozzo è da un po’ che mi stava cercando. Sono consapevole di dover fare bene, con la giusta mentalità, come accadeva da giocatore, ma non dovrò essere più giocatore, dovrò aiutarli da fuori e questa è la prima grande sfida per me, l’obiettivo è aiutarli”.

Per Nani, la filosofia sarà sempre improntata sui giovani?
“Il marchio dell’Udinese è la ricerca del talento, faremo quello, cercheremo giovani talenti in giro per il mondo portandoli in Italia sviluppando i loro talenti. Questa sarà la base, l’Udinese è un modello studiato all’estero, la difficoltà non è quella di trovare i calciatori, ma lo sviluppo dei calciatori dopo la firma, perché poi ci dev’essere uno sviluppo. Lo faremo cercando di replicare i risultati ottenuti negli ultimi trenta anni”.

Per Nani, Thauvin, Pereyra e Deulofeu in che situazione sono?
“Thauvin è un giocatore dell’Udinese, di cui siamo contentissimi, è forte, rimarrà con noi. Poi devi essere sempre attento al mercato, però non c’è nessuna intenzione di cederlo, rientra pienamente nei nostri piani. Deulofeu lo stiamo aspettando, ha tutto il nostro supporto, la nostra considerazione, quando sarà disponibile riprenderemo il percorso insieme, in questo percorso ha il nostro supporto. Per quanto riguarda Pereyra è in scadenza, il campionato è appena finito, ora parleremo con tecnico e ragazzo”.

Inler, quante lingue parli ormai? Sarà di aiuto in un gruppo così multietnico:
“Cinque o sei, può essere sicuramente di aiuto”.

Nani, come si andrà a operare in sinergia con il Watford in un mercato che da tanti anni ormai è fatto in primis da Gino Pozzo? Lucca?
“Io farò base a Londra e continuerò il lavoro di sempre al Watford, dove vogliamo costruire una squadra competitiva per lottare per la promozione. Quando fai il mercato poi per un club viene facile creare una sinergia con un secondo club, la vedo come un’opportunità, potrò presentare alcune occasioni ad entrambi i club. Conoscendo caratteristiche e regolamentazioni dei due campionati potrò presentare alcune occasioni, avendo possibilità di lavorare con un gruppo e con una visione da fuori lo vedo come un vantaggio per entrambi i club del gruppo. Lucca lo abbiamo riscattato e lo vogliamo tenere, poi so che nel mercato succede di tutto, però è un ragazzo che ha cominciato a fare tanti gol, è un asset importante. Poi dovesse arrivare un grandissimo club ci si siede e si ascolta, ma non è nostra intenzione cederlo”.

Nani, come si è evoluto lo scouting?
“Prima il mercato si faceva sull’intuizione del presidente o sulle proposte degli agenti, l’Udinese insieme alle squadre olandesi è stata tra le prime a creare un certo tipo di scouting e credo che ogni club debba avere una struttura tale per arrivare nei vari angoli del mondo, oggi tanti agenti ti portano video di calciatori e può essere una fonte quella, ma non dev’essere l’unica. L’Udinese è uno dei pochi club italiani ad aver fatto la Serie A con una certa continuità, ma non è un miracolo, ma una questione di organizzazione. Noi valutiamo tutto, ma abbiamo anche una nostra struttura che ci mostra i talenti nei vari angoli del mondo. Poi chiaramente tante cose sono cambiate, sistemi come WyScout non c’erano, bisognava andare sul campo a guardare i giocatori ed è un qualcosa che io ho sempre cercato di fare seguendo l’esempio di altri grandi dirigenti del passato. Poi chiaramente non si possono prendere tutti, ma ho il piacere di lavorare con un club all’avanguardia da questo punto di vista”.

Inler, che cambiamenti hai visto nell’Udinese in questo tuo ritorno?
“Ho visto tanti miglioramenti strutturali. I ragazzi che entrano qua devono sapere che popolo abbiamo qui, bisogna lavorare per crescere, migliorare, l’importante è quello che fai in campo. In altre società io questi mezzi non li avevo, il giocatore qui può pensare solo a giocare”

Per Nani, com’è lavorare a stretto contatto con un decisionista come Gino Pozzo?
“Ho fatto tante esperienze in giro per il mondo, ho avuto a che fare con tanti presidenti. Lavorare con Gino Pozzo è come un master all’università, lavorando per lui si impara sempre, è un’opportunità. Questo non vuol dire che se non la vedo come lui io non glielo dica, questo ci arricchisce e me lo ha proprio chiesto quando siamo tornati a lavorare assieme. La libertà a volte costa ma anche se può essere sconveniente dico sempre come la vedo. Penso che sia costruttivo per il club con cui lavori. Lui credo voglia questo, persone che gli dicano quello che pensano, anche se può essere scomodo, se lo fai sei nel giusto, poi alla fine viene sempre presa la decisione giusta per il club. Ha raggiunto risultati unici al mondo per una città come Udine, avere una visione in cui arrivi per primo su alcuni discorsi, mantenere la squadra per 30 anni in Serie A… poi chiaramente l’anno scorso ci sono stati dei patemi d’animo, ma non era squadra fatta male, nell’arco di una stagione può succedere di tutto, guardate il Sassuolo, ha avuto un giocatore chiave infortunato ed è retrocesso, noi ne abbiamo avuti diversi, senza parlare dei gol presi allo scadere, dove ci sono colpe ma anche casualità. Eppure abbiamo portato comunque la nave in porto, questo è fondamentale per ogni club e abbiamo potuto festeggiare in questo senso”.

Nani, sarà rivoluzione o no in rosa?
“Noi cerchiamo sempre di migliorare la rosa a disposizione, abbiamo intenzione di migliorare, non di rivoluzionare. Poi come sempre qualcuno saluterà e qualcuno arriverà, ma sempre cercando di migliorare tenendo ben presente il nostro core business ovvero lo sviluppo di talenti”.

Per Collavino, Pinzi resterà?
“Lo ringraziamo in primis per il lavoro che ha fatto sotto Cannavaro, stiamo portando ora avanti una rivoluzione dello staff, più tardi presenteremo il tecnico e presenteremo lo staff, in questo momento non sentiamo la necessità di continuare il lavoro con lui perché vogliamo verificare prima le esigenze dell’allenatore, verificheremo le esigenze della squadra e poi prenderemo decisioni di comune accordo”.

Sanchez può tornare o è solo una suggestione?
“E’ un grande giocatore, che ha fatto la storia dell’Udinese, ho letto anche io ma non abbiamo ancora preso in considerazione la cosa, il mister è appena arrivato, cercheremo con lui di migliorare la squadra seguendo le sue indicazioni tattiche. Poi capisco che è giusto sognare in positivo, non si può vivere di sogni ma i sogni ti faranno vivere, però aspettiamo per i nomi”.

TMW – Per Inler, è cambiato tanto il calcio da quando eri giocatore tu, hai avuto anche grandi insegnanti come Di Natale ma in un calcio diverso, che sfide ti attendi in questa tua nuova veste da chioccia?
“Totò quando sono arrivato ha fatto proprio il ruolo di leader di cui parli. Il calcio è cambiato, ora sono ancora più giovani, io posso stargli dietro ogni giorno, perchè devo. Ai miei tempi i Totò venivamo a parlarmi ogni tanto, ora bisogna stargli dietro con costanza, mantenerli sul pezzo, ho imparato che chi non dà il massimo, chi non si allena non gioca, poi la decisione spetta al mister, io sarò lì a supportarli”.

Per Nani, Runjaic viene preso in quale ottica?
“Il progetto continua, chiaramente ci possono essere incidenti di percorso, ma l’obiettivo è sempre far crescere i ragazzi. Poi si possono cogliere opportunità in prestito o in scadenza, ma vogliamo far crescere i ragazzi e questo sarà sempre l’obiettivo. Runjaic, è molto bravo in questo, ha portato avanti un buon lavoro in questo senso, è stato preso perché pensiamo che sia bravo e che possa calzare a quelle che sono le nostre esigenze”.

Per Inler, sei sempre stato esigente da giocatore, lo sarai immagino anche da dirigente. Hai consigliato qualche talento svizzero o turco?
“I turchi sono profili più difficili perché extracomunitari, abbiamo visto però che ci sono tanti talenti, sarà poi la società a decidere. In Svizzera abbiamo tanti talenti sia tra Serie A che B, poi hanno la mentalità che hanno sempre cercato. Se dovessi vedere uno simile a me, esigente, pignolo, costante, perché no? Poi chiaramente non c’è solo questo, ci sono anche altre valutazioni da fare”.

Sempre per Inler, erano quindi un paio di anni che erano tornati i contatti con l’Udinese:
“Erano un paio d’anni che parlavamo di quello che potevo fare in futuro, a livello di contatti non ho mai lasciato, soprattutto con Giampaolo Pozzo. Anche se ero lontano ho mantenuto tanti contatti in Friuli. Con il presidente Gino Pozzo abbiamo parlato fin dai primi anni della mia carriera, li ringrazio per l’opportunità”.

Nani, ci sono già dei reparti da rinforzare?
“Abbiamo già le idee abbastanza chiare sulla squadra del futuro, ora porteremo avanti anche con l’allenatore dei discorsi. Penso sia già una buona squadra e cercheremo di migliorarla, poi dipenderà chiaramente anche dal mercato in uscita, dovessero uscire giocatori tra i più importanti li sostituiremo rapidamente”.

Per Inler, dovrai trasmettere i valori del popolo friulano a questi ragazzi:
“Sì dovremo trasmettergli tante cose, i tifosi qua non ti fanno mancare nulla. Per arrivare in una grande squadra devi giocatore bene, i ragazzi devono stare tranquilli, potranno farmi domande ogni giorno anche fuori dal campo, perchè poi c’è la famiglia, la diversità di lingua e tante cose. Poi però bisogna pensare partita per partita e vincere”.

Per Nani, Pafundi ha avuto una crescita importante in Svizzera, continuerà in questo percorso fuori o resterà a Udine?
“E’ in prestito fino a dicembre e il Losanna ha un diritto di riscatto a cifre importanti, lo consideriamo un grande giocatore, vedremo cosa succederà da qui a dicembre. In questo momento non possiamo intervenire”.

Per Inler, quando sei andato via al Napoli ci fu clamore, anche per la tua presentazione, qualche parola per chiudere quell’episodio?
“Non ci sono problemi per me in questo senso, non ho mai voluto mancare di rispetto a questi tifosi, non è sempre facile per un ragazzo, ci sono tante componenti che decidono queste cose. Sulla maschera da leone conoscete De Laurentiis, gli piace lo show, sono arrivato e ho trovato la maschera, mi disse che voleva presentarmi così, rimasi un po’ spiazzato. Sull’esultanza posso dire qualcosa, avevo letto qualche giorno prima della gara con il Napoli in alcuni pezzi scritti che non ero un giocatore d’alto livello, ci rimani male, noi stavamo facendo molto bene, quindi avevo rabbia dentro, la cosa mi aveva ferito, le loro opinioni erano negative. Ho fatto una grande gara, non ho esultato perché sono esploso dentro, volevo far vedere che valgo qualcosa, nulla contro i tifosi, li amo, sono stato tanto vicino a loro negli anni qua. Ora sono tornato, voglio un rapporto importante con loro, sono qua per tutto, dobbiamo aiutare tutti assieme la squadra per una grande stagione”.

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