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Baggio, il fascicolo degli inquirenti dopo la rapina subita in casa: i ladri non sapevano fosse la dimora del Divin Codino

La rapina che si è consumata a casa di Roberto Baggio nel giorno di Spagna-Italia ha sconvolto, inevitabilmente, la famiglia del Divin Codino e tutto il mondo del calcio. Tragedia sfiorata, con i malviventi arrivati a colpire il Pallone d’Oro con il calcio di una pistola, ma senza gravi conseguenze. Adesso, sono in corso le indagini che chiariranno la dinamica dell’infrazione e proveranno ad individuare i rapinatori, capaci di superare un sofisticato sistema di allarme.

Baggio, il fascicolo degli inquirenti dopo la rapina subita in casa: i ladri non sapevano fosse la dimora del Divin Codino

Dopo la grande paura, per Roberto Baggio questi sono i giorni del riposo e della ricostruzione degli eventi di quella notte drammatica, tra giovedì e venerdì scorso.

Un lavoro certosino quello dei militari dell’Arma, che stanno continuando a visionare i nastri dei sistemi di videosorveglianza che circondano la tenuta di Altavilla Vicentina, dove il Divin Codino vive ormai da anni. Ogni pixel dei filmati raccolti può fare la differenza.

Si cerca un dettaglio anche nelle ore che hanno preceduto la rapina, per comprendere il passaggio e il posizionamento dei mezzi con cui i ladri si sarebbero poi dati alla fuga. Parliamo di un’area molto vasta, considerando la grandezza della proprietà di Baggio, ma verranno setacciate in lungo e in largo le colline vicentine, come “mai fatto prima in provincia di Vicenza”.

IL COMMANDO NON SAPEVA CHE FOSSE CASA BAGGIO? – Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, c’è anche uno scenario piuttosto surreale. Il commando armato che ha fatto irruzione a casa Baggio era a conoscenza di chi fosse il proprietario della tenuta? Ci sono indizi che aprono alla possibilità che alcuni dei malviventi non sapessero di essere all’interno dell’abitazione di uno dei calciatori più forti della storia del calcio italiano. Per molti, il più forte. Il Pallone d’Oro, consegnato da France Football ai tempi dell’esperienza alla Juventus, non è stato toccato dai rapinatori.

È stato lasciato lì nella teca. Stessa sorte anche per gli altri cimeli relativi alla straordinaria carriera del fuoriclasse azzurro, chiamato da Luciano Spalletti proprio all’alba di Euro 2024. Peraltro, stando a quanto filtra dalla famiglia Baggio, ci sarebbe stato persino qualche attimo di esitazione di fronte all’opportunità di rubare i memorabilia presenti in una delle stanze, così come gli sguardi increduli al momento del confronto con il padrone di casa.

Inoltre, non sono usciti dalle mura dell’abitazione i fucili da caccia: protetti da catene e lucchetti, sono stati prima presi dai ladri e poi lasciati alla base di una finestra. Evidentemente, i protagonisti avevano sentito un rumore non gradito e sono stati costretti a scappare velocemente.

La novità di queste ore è che tra le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti, come riporta La Gazzetta dello Sport, c’è anche quella del sequestro di persona: il motivo sono i circa quaranta minuti trascorsi da Baggio e dalla sua famiglia chiusi dentro a una stanza sotto la minaccia dei sei aggressori. Gli altri reati sono quelli di rapina a mano armata e lesioni personali. A indagare in questo momento è la rete dei Carabinieri, insieme con la “Sezione Crimine Violenti” del Ros di Roma.

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