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Napoli, Conte “spreme” gli azzurri: i metodi di lavoro del tecnico esaltano squadra e tifosi

È il sistema Conte, e siamo solo all’inizio. Senza respiro nei dieci giorni in Val di Sole, per la squadra non è prevista giornata libera, il tecnico lo ha messo in chiaro e del resto chi lo conosce già sa. Scopre però che così come alza l’asticella mentre prepara il primo allenamento con incitamenti continui e pressione costante, è poi pronto a stringere la mano a ognuno, ringraziare per l’ora di lavoro intensa e sofferta. L’adrenalina cala.

Tanto lavoro tatticao anche, Conte ha provato il 3-4-2-1 e l’impostazione a tre con Rafa Marin, Rrahmani e Juan Jesus. Pomeriggio un’altra seduta

Napoli, Conte “spreme” gli azzurri: i metodi di lavoro del tecnico esaltano squadra e tifosi

Gli arrivi di Spinazzola, Marin e Buongiorno, la lettera di Di Lorenzo che giura amore ai colori azzurri, Osimhen e la possibile partenza, l’attesa per il rientro di Kvara: niente distrae il Napoli del nuovo allenatore Antonio Conte che in ritiro a Dimaro, insieme all’assistente Stellini e a Lele Oriali, sta già facendo faticare i suoi, ma non mancano i sorrisi…

 

Al primo secondo della lunga partita per la rinascita cominciata ieri in Trentino, riporta il Corriere dello sport, il popolo azzurro ha incoronato il nuovo idolo assoluto: Antonio Conte. È stato lui il più applaudito e invocato sia all’arrivo della squadra a Dimaro, sia all’ingresso in campo nel pomeriggio. Certo, non c’è ancora il pienone e anzi erano meno di 100 i tifosi testimoni dello sbarco sulle Dolomiti e più o meno 300 gli spettatori del primo allenamento al Comunale di Carciato, ma lo spirito in campo è stato quello giusto. Subito a mille all’ora, subito con il pallone, un po’ di corsa e poi via a riprendere confidenza con l’attrezzo di lavoro e soprattutto con se stessi. Un’ora di pura intensità, incitamenti coloriti a non mollare mai stile marines, fatica e sofferenza innescate e gratificante da Conte. Sì: quando fischia la fine, i calciatori crollano sull’erba distrutti e lui va a dare la mano e una pacca sulla spalla a tutti. Tutti. La prima missione del signor Antonio sarà innanzitutto restituire certezze a un gruppo demotivato e decostruito da una stagione che anche la gente ha voglia di cancellare in fretta, come da slogan urlato davanti allo Sporthotel Rosatti, il quartier generale della squadra: «Conte, facci tornare grandi». E sia.

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