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Euro 2024, atto finale: Spagna a caccia del poker, Inghilterra per la storia

Tutto è pronto per l’ultimo atto degli Europei, finale che rinnova la storia della sfida tra Spagna e Inghilterra. Chi ricorda l’ultimo precedente? Era il 15 ottobre 2018 a Siviglia, prima edizione della Nations League col 3-2 nel girone a favore degli inglesi.

Euro 2024, atto finale: Spagna a caccia del poker, Inghilterra per la storia

L’ultimo atto di Euro 2024 vedrà di fronte Spagna e Inghilterra. Un big match che promette spettacolo per tanti motivi. Di fronte si troveranno infatti due squadre con filosofie di gioco, percorsi e palmares diversi, ma con la stessa voglia di alzare la Coppa. Per quanto mostrato in Germania, le Furie Rosse arrivano in finale con i favori del pronostico, ma la nazionale dei Tre Leoni non conquista un trofeo dal Mondiale del ’66 e dopo l’amara sconfitta di Wembley contro l’Italia a Euro 2020, ha fame di vittoria e riscatto, riporta Sportmediaset.

Temi che all’Olympiastadion dovranno fare i conti col campo e i suoi protagonisti. In finale la Spagna ci è arrivata senza sbagliare un colpo, vincendo tutte le partite e regolando lungo il percorso avversari del calibro di Croazia, Italia, Germania e Francia. Un rullo compressore che ha convinto un po’ tutti e messo in mostra tecnica, gamba, organizzazione di gioco e talenti. Un mix perfetto di veterani e giovani che ha esaltato le potenzialità e le caratteristiche di un gruppo zeppo di qualità e personalità. Lamine Yamal e Nico Williams solo il volto giovane e spensierato della banda di De la Fuente.

Gli uomini copertina che hanno un po’ “rubato” la scena a tutti. Ma la solidità spagnola poggia le sue fondamenta su gente come Rodri, Ruiz, Pedri, Morata, Carvajal e Dani Olmo. Giocatori che hanno reso la Roja una macchina quasi perfetta a Euro 2024. Un avversario ostico da affrontare, capace di unire la precisione e il controllo del palleggio a improvvise ripartenze e giocate individuali in grado di rompere gli equilibri e spaccare la partita. Caratteristiche che mettono paura e alimentano la caccia al poker degli spagnoli, già vincitori degli Europei nel 1964, nel 2008 e nel 2012.

Discorso diverso invece per l’Inghilterra. A differenza della Spagna, nonostante le enormi potenzialità della rosa, la nazionale di Southgate è arrivata all’ultimo atto del torneo zoppicando e senza dare spettacolo.

Una situazione che da una parte ha alimentato tante critiche e dall’altra ha compattato il gruppo e unito i giocatori attorno al ct. In Germania i vicecampioni d’Europa hanno vinto solo una volta nei 90 minuti regolamentari, alla prima uscita contro la Serbia. Poi sono arrivati due pareggi (Danimarca e Slovenia), un supplementare (Slovacchia), un passaggio ai rigori (Svizzera) e una vittoria strappata nel recupero contro l’Olanda, grazie alla salvifica rete di Ollie Watkins.

Un cammino non certo esaltante, ma che ha dimostrato grande tenacia, fisicità, voglia di lottare e nervi saldi. Qualità che Southgate conta di poter sfruttare anche contro la Spagna insieme al desiderio di rivalsa dei suoi giocatori più rappresentativi, da capitan Kane a Bellingham, passando per Kobbie Mainoo, Bukayo Saka e Phil Foden. Tutto col principe William e Re Filippo attesi in tribuna all’Olympiastadion e sotto lo sguardo appassionato di un popolo intero in attesa di una gioia che manca da 58 anni. A Berlino la Spagna va a caccia del poker europeo, l’Inghilterra invece ci riprova e gioca per la storia.

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