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Arbitri, Rocchi: “Espulsioni facili per i picchiatori e basta razzismo”

Rocchi

Senza più Orsato, senza Irrati né Valeri. Il capitano del gruppo arbitrale sarà Marco Guida (anch’egli presente nell’ultimo Europeo) ma il generale è sempre lui, Gianluca Rocchi, designatore confermato per altri due anni, “un biennio che è base per poter programmare e per favorire la crescita di giovani arbitri, e ne abbiamo di valore, e ringiovanire ulteriormente. Vivo quel che faccio per portare risultati”. Lo riporta la Gazzetta dello sport

Arbitri, Rocchi: “Espulsioni facili per i picchiatori e basta razzismo”

Raduno di Cascia, iniziato il 4 e che si chiuderà oggi: 47 arbitri, poi 85 assistenti e 21 fra Arbitri-Var e assistenti-Var; presenti anche il n°1 dell’AIA Carlo Pacifici (“La nostra assistente Di Monte designata per la finale femminile all’Olimpiade equivale a una medaglia”) e il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini che vorrebbe veder realizzata (anche) l’idea della comunicazione delle scelte arbitro-Var per le gare finali della Coppa Italia: una spiegazione urbi et orbi per tutto lo stadio insomma.

Poi, ecco Rocchi che tuona. “Batteremo ancora sul tasto del razzismo – dice Rocchi -. Non faremo passi indietro. C’è stato un caso soltanto l’anno scorso, ben gestito da Maresca. Interruzione al primo cenno. Voglio arbitri coraggiosi che fermino la gara al primo insulto”. Ma non finisce qui: la lotta alle perdite di tempo è sempre viva, il capitano diverrà unico riferimento come agli Europei e, soprattutto, sarà tolleranza zero per i falli che mettono a rischio la salute dell’avversario.

“L’anno scorso non lo siamo stati – riprende il designatore – ma da quest’anno saremo durissimi per i falli violenti: non voglio dubbi su chi picchia. Va tutelato chi gioca a calcio. Sarà rosso senza esitazioni e l’attenzione sarà altissima, come la severità. Voglio arbitri coraggiosi, sì: serve decidere in campo come se la tecnologia non ci fosse, anche se poi del Var sappiamo l’importanza. Decidere in presa diretta un calcio di rigore è anche un modo di non perdere tre quattro minuti. Arbitri che decidano insomma. Le perdite di tempo bisogna ridurle: giocatori che cincischiano o che vanno a prendersi il pallone da soli…”. Occhio anche ai raccattapalle: il pallone verrà messo su coni pronto per essere preso.

“Chiediamo comportamenti civili. Quest’anno vorremmo provare a fare, e lancio una richiesta forte di collaborazione, dei capitani il riferimento assoluto. Noi siamo tenuti a dare spiegazioni e la figura cui riferirsi è il capitano, per spiegare una decisione. Chiaro che se questo avviene civilmente bene, se invece avviene nel mezzo di un capannello di dieci giocatori allora è una gazzarra. Vogliamo dare il valore che ha e merita al capitano. Lo ricorderemo prima, poi nel tunnel e nel campo: il riferimento è lui e basta. Se il capitano sarà il portiere, lui stesso dovrà designare un suo rappresentante. Il gesto che vedrete fare dagli arbitri è quello del ‘mantenere la distanza’ (braccio teso verso il basso, ndr): gli accerchiamenti non valgono più. Se c’è un arbitro che non dialoga, beh, lì intervengo io e lo fermo. Occhio all’ammonizione per proteste: anche qui saremo severi. Chiediamo massima collaborazione dando massima disponibilità”.

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