Sta per arrivare il quarto acquisto ufficiale della prima campagna da direttore sportivo del Napoli di Giovanni Manna, ex dirigente della Juventus: parliamo ovviamente di Marco Brescianini, centrocampista italiano classe 2000 acquistato dal Frosinone con la formula del prestito oneroso ad un milione con l’obbligo di riscatto fissato a undici, con parte del guadagno che i ciociari dovranno dare al Milan, titolare di una piccola percentuale sulla rivendita del giocatore.
Brescianini, mediano o mezz’ala? L’analisi del nuovo centrocampista del Napoli
Con l’addio di Gianluca Gaetano diretto verso Cagliari e Jens Cajuste ormai quasi ufficiale al Brentford, Manna consegna a Conte il primo centrocampista dell’estate 2024, obbligatorio visto il cambio di rotta su Folorunsho che verrà ceduto. Brescianini ha disputato, nel corso dello scorso anno, un’ottima stagione con la maglia del Frosinone di Eusebio Di Francesco, tuttavia vedendosi sfumare la salvezza all’ultima giornata di Serie A. Dal punto di vista individuale Brescianini ha convinto le grandi d’Italia, tra cui la Fiorentina e soprattutto l’Atalanta che ha spinto molto per acquistare il giocatore, prima però dell’inserimento definitivo del Napoli.
La passata stagione, il classe 2000 l’ha conclusa con 4 reti e 2 assist all’attivo, tutto sommato delle ottime statistiche per un centrocampo che prima di allora non aveva mai solcato i campi di Serie A. Oltre le statistiche, che lasciano sempre il tempo che trovano, possiamo descrivere Brescianini come un centrocampista completo, bravo in tutte le fasi della partita, fatta eccezione forse per la fase di palleggio dove l’ex Milan tende a mancare.
Proprio per questo motivo sorge il dubbio del ruolo che Antonio Conte potrebbe dargli con la maglia del Napoli: visto che il nativo di Lecce è diretto verso un 3-4-3 o 3-4-2-1, che dir si voglia, Brescianini potrebbe trovare spazio ovviamente in un eventuale mediana a due affiancato da un regista di estremo palleggio come ad esempio è Stanislav Lobotka. Le sue caratteristiche però, fanno pensare che magari un giocatore come lui, ossia bravo tra le linee, al quale piace giocare al limite dell’area avversaria ma che contemporaneamente sa sacrificarsi per la squadra in fase difensiva, possa trovare maggiore confidenza in un centrocampo a tre nel ruolo di mezz’ala sinistra, e quindi, nell’immaginario di Conte in un 3-5-2, aiutato da un regista come il già citato slovacco e un centrocampista di rottura come Frank Anguissa.
Tuttavia, sta sicuramente a Conte decidere come sfruttare la quantità e la qualità di un centrocampista duttile come Brescianini, il quale sarà sicuramente entusiasta nel consegnarsi completamente alle indicazioni di uno come l’ex allenatore di Inter, Juventus e Chelsea, tra le tante.
Mario Di Domenico
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