L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato la situazione in casa Napoli, sopratutto dopo la sconfitta di ieri.
Repubblica- Il nome di Conte è stato solo un grande colpo di scena di De Laurentiis, serviva per placare i tifosi…
Conte va assolto e ringraziato per il suo inconsapevole contributo. Ha dimostrato che non esistono uomini e miracoli, in un calcio ancorato a logiche, tradizioni, comportamenti consolidati. È stato purtroppo l’unico a non capire che il Napoli è rifondato solo su un nome, purtroppo il suo. Non su un programma concreto e tempestivo. Si è fidato del suo carisma, di sistemare allenamenti energici nel ritiro, nell’eccellente preparazione atletica. Ma non bastava se si registra un mercato di confuso andirivieni. Il valore di Antonio Conte meritava rispetto, quindi chiarezza. È una sconfitta da shock che dovrebbe ammonire chi dirige. Il nome di Conte è stato solo un grande colpo di scena, ha placato l’ira dei tifosi e ricondotto De Laurentiis e Chiavelli sul ponte di comando.
Sono cose importanti, a volte geniali, ma certe volte vanno lasciate solo al mondo dello spettacolo. Osimhen ha un contratto che qualcuno potrebbe contestare, se è vero che per dieci milioni Osimhen fa il turista e si allena in discoteca. Un contratto sballato che mirava a un colpo di mercato, purtroppo fallito. E su un errore, non si poteva certo rassegnare alle nequizie del mercato attuale. La grande speranza della ricostruzione è stata invece attribuita solo all’ingaggio di Lukaku, che il Chelsea molla solo a prezzo altissimo. Risponda pure Giovanni Manna (il direttore sportivo) non c’è un solo attaccante in giro.
Carlo Gioia
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