Il tempo delle incertezze è finito, e ora, salvo partenze impreviste o arrivi dal listone degli svincolati, il dado è tratto, la Serie A ha quelle che sono le rose definitive dei 20 club ai nastri di partenza. Lo riporta Transfermarkt
Serie A, i valori delle rose delle venti squadre: Inter al top, Napoli tra le prime quattro
Ora ci sarà modo di porre rimedio ai primi problemi evidenziati nelle prime giornate, mentre noi possiamo analizzare i dati nella loro completezza apparente.
I valori delle rose della Serie A: ancora in testa…
Strategie molto differenti, non solo considerando tutte le venti squadre del massimo campionato, ma anche stringendo il focus a quelle che, almeno nelle previsioni della vigilia, dovrebbero essere le dirette rivali, in qualsiasi posizione di classifica. Partendo proprio dalle più preziose, e quindi le prime candidate allo scudetto, possiamo notare come ci sia un differente modus operandi per ognuna di esse, a volte in maniera obbligata, altre volte seguendo un proprio “stile”. L’Inter, un po’ per obblighi economici e un po’ perché è la squadra campione in carica, ha toccato poco dell’organico dello scudetto: pochi innesti laddove si poteva migliorare la squadra, specie nelle seconde linee, con l’undici titolare al momento immacolato e un valore di rosa che si avvicina ai 700 milioni, con un aumento del 5,5%.
Milan, Juve e Napoli hanno invece abbracciato la rivoluzione, chi più chi meno, a partire dai propri nuovi condottieri, rispettivamente Paulo Fonseca, Thiago Motta e Antonio Conte. I Rossoneri hanno puntato su Youssouf Fofana a centrocampo, preso due nuove punte centrali per sostituire Giroud (Morata e Abraham) e rimodellato la difesa con Emerson Royal e Strahinja Pavlović. Tutti colpi che sono costati meno del rispettivo valore di mercato.
Il Napoli e… Osimhen…
Una cosa in comune con la Juventus, ma in questo caso Cristiano Giuntoli ha osato molto con una ricostruzione quasi totale, che lascia la difesa abbastanza demodé, ma apre scenari incredibili a centrocampo e attacco, dove le spese sono state senza eguali in Italia, ma al costo del sacrificio di qualche ottimo prospetto della Next Gen. Il Napoli, d’altro canto, si è mosso molto negli ultimissimi giorni di mercato per via della situazione di Victor Osimhen, al momento ancora irrisolta. Il nigeriano con 100 Mio. € è il secondo calciatore più prezioso del campionato ed è un separato in casa. Tutte e tre le rose, ad ogni modo, aumentano il proprio valore, tuttavia i partenopei, senza Osimhen, sarebbero molto distanti dalla Juve e quasi pari all’Atalanta.
Rinnovamenti e ristrutturazioni anche in altri club che puntano all’Europa: il Bologna, nonostante diversi colpi, cala del 2%, ed era anche preventivabile viste le cessioni scontate di Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee. L’Atalanta, invece, da campione in carica in Europa League, avrebbe voluto solo migliorare senza cedere i propri gioielli, ma ha dovuto cedere di fronte alle resistenze di Teun Koopmeiners. Ciononostante il valore della Dea aumenta del 4,7%, tenendo a distanza una Roma che ha incantato i tifosi con gli arrivi di Soulé e Dovbyk, ma lasciando la coperta un po’ corta. La Roma cala del 2% mentre i rivali laziali aumentano dell’1,3%, ma con diversi dubbi. Difficile infatti rimpiazzare le vecchie glorie, e con SMS, Luis Alberto e Ciro Immobile ormai non più parte del presente per la squadra di Lotito si prospetta l’anno zero.
LE ALTRE
Infine, curiose le situazioni di Como, Monza e Parma. Il Monza, dopo gli investimenti di due stagioni fa, vive un momento di stallo ed è il team col calo più prepotente (-32,7%). Il Como, pur partendo da un valore quasi la metà di quello dei Ducali, li ha raggiunti a solo mezzo milione di valore di differenza, grazie ad un mercato fuori scala per la realtà comasca ma ben supportata dalla ricca famiglia Hartono. Il Parma, invece, ha un progetto che va avanti da anni a suon di giovani, e come l’Inter ha toccato il meno possibile andando a colmare le proprie lacune in maniera oculata, investendo su un portiere, Zion Suzuki, su un giovane talento come Mandela Keita, e allungando la rosa con pedine funzionali, aumentando il valore de 36,9%.
Di fatto, la maggior parte delle squadre sono in crescita, grazie ai 245 trasferimenti che hanno fatto entrare circa 1 miliardo di valore di mercato che, al netto delle uscite, portano il valore della Serie A intorno ai 5 miliardi complessivi, un aumento del 7,6% che premia un campionato in crescita anche per interesse e prestazioni, anche in Europa.
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