A 37 anni e mezzo non si arrende. Vuole ancora esserci. Da protagonista, come è sempre stato. Fino a maggio quando ha concluso, senza traumi, (la società non lo ha confermato) la nona esperienza in un club di Serie A (dove ha giocato più di 500 partite) alla Salernitana con 6 gol e altrettanti assist in 34 presenze.
Svincolati, Candreva: “Datemi una squadra, vado ancora forte come…”
Quest’estate il pallone Antonio se l’è portato al mare. Tra la Sardegna e Formentera. Con i figli, facendo più il papà rispetto al passato perché per 20 anni ha fatto la preparazione, il ritiro, le amichevoli e, soprattutto, ha cominciato il campionato, riporta Gazzetta
“Ho passato l’estate come fossi in ritiro. Mi sono allenato con un preparatore. Ora lo faccio a Milano. Chiaro che toccare il pallone da solo è diverso da fare un allenamento in gruppo. Non sono abituato a stare in attesa. Mi manca la quotidianità, lo spogliatoio, i tifosi, l’avversario. Ma il fuoco dentro è acceso. Il calcio è la mia vita. Sono convinto di poter dare molto. Non ho staccato il cervello”.
Cosa cerca?
“Un club che mi stimi e che mi stimola”.
In che ruolo si vede oggi in campo. Lei ha giocato dappertutto. Mezzala, trequartista, esterno, attaccante.
“Al centro del gioco. A disposizione dei compagni. Amo giocare per loro e fare la giocata”.
Gli uomini di Inzaghi restano da battere. Sono più forti in tutto. Ma se l’Atalanta ha vinto in Europa può dire la sua
Il gps che dice?
“Che vado come uno di 28 anni, non come uno di quasi 38”.
Dove abita?
“Milano, City Life. Nella Milano nerazzurra. Moglie milanese. Da romano, mi sono adattato”.
Stregato dall’Inter… Insomma. Come la vede?
“Come la squadra da battere. Ha dimostrato di essere più forte. Ed è più forte in tutto. Ma è un campionato molto avvincente. Equilibrato. Mai come quest’anno sono cambiati tanti allenatori in partenza. Ben 13. E quindi significa portare concetti e metodi nuovi”.
Chi la incuriosisce?
“Beh, tanto la Juve (dove Candreva ha giocato ndr) di Thiago Motta col quale ho avuto il piacere di giocare in Nazionale, un Mondiale. Al Bologna ha fatto vedere grandi cose. Ma pure il Milan di Fonseca, anche se ha cominciato non benissimo”.
E l’Atalanta? Ormai tutti dicono che, sotto sotto, punta allo scudetto.
“Se questa squadra ha fatto fuori tutte le avversarie di Europa League, vincendola, qualcosa vorrà dire. Ha fatto una stagione straordinaria. Può rifarla”.
In chi mi rivedo? Forse Chiesa, quando ama giocare facendo forte la fascia in un 4-4-2 o in un 4-3-3
Antonio Candreva
Lei ha giocato le stagioni migliori alla Lazio. Ha puntato su Baroni. Favorevole?
“Se l’è guadagnata. Con risultati e umiltà. Il suo lavoro va visto alla fine”.
Chi sono gli allenatori che mette nel suo podio dopo 20 anni di carriera ad alto livello?
“Parlo anche a livello umano, non solo tecnico: Reja, avuto alla Lazio, Conte all’Inter e Pioli alla Lazio. Per la Nazionale dico Prandelli che mi ha dato molta fiducia e mi ha fatto fare un Mondiale nel 2014 in Brasile”.
C’è un calciatore di oggi in cui rivede il Candreva degli anni d’oro?
“Forse Chiesa, quando ama giocare facendo forte la fascia in un 4-4-2 o in un 4-3-3”.
Negli ultimi campionati ha lottato per la salvezza e non per lo scudetto. Come vede la lotta per restare in paradiso e cosa occorre per rimanere in A?
“Un gruppo di uomini. Che si forma conoscendosi, anche a tavola. Oggi si parla meno. Io sono poco social, molto antico. E poi serve partire bene e giocare con tranquillità. Sarà anche quella una lotta avvincente”.
Lei adesso come si sente e cosa sogna ancora?
“Mi sento felice perché ho una bella famiglia, ma sogno di fare un ultimo giro di campo insieme ai miei figli. Glielo ripeto: il calcio è la mia vita”.
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