Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B, è intervenuto sulle frequenze di Deejay Football Club per fare chiarezza su alcuni temi caldi del momento, a partire dalla polemica social legata al braccialetto dell’hospitality dell’Inter nella sua ultima apparizione a San Siro. Rocchi, che ha minimizzato la questione, ha spiegato: “Sinceramente non vorrei neanche perderci del tempo. Giro molto per gli stadi e vedo le partite dal campo o da casa. Spesso mi vengono dati questi braccialetti, ma non dovrebbero avere più importanza di quella che realmente hanno”.

Napoli-Parma, Rocchi sul rigore concesso: “Il VAR doveva intervenire”

Uno dei temi più dibattuti riguarda le nuove applicazioni del regolamento, in particolare il fallo di mano. “Non è cambiato niente di sostanziale,” ha detto Rocchi. “Solo l’applicazione disciplinare. Il fallo di mano in area non sarà più motivo di ammonizione, se non per l’ostruzione a rete. L’espulsione rimane solo se il gesto è deliberato, come una parata vera e propria”.

Rocchi ha anche affrontato altre modifiche regolamentari, come quella relativa al rigore: “L’ingresso in area durante la battuta del rigore non sarà più sanzionato, a meno che non influisca sull’azione. Questo sembrerebbe una depenalizzazione, ma in realtà complica le cose sia per attaccanti che difensori, poiché l’obiettivo è tenere i giocatori fuori dall’area fino al momento opportuno”.

Uno degli aspetti più complessi per Rocchi è l’istruzione degli arbitri sull’uso del VAR. “Ho chiesto ai miei arbitri di essere più decisivi in campo, senza dipendere dal VAR,” ha spiegato Rocchi. “Chi è davanti al monitor deve avere la lucidità di correggere solo gli errori chiari. Stiamo lavorando molto su questo, coinvolgendo anche gli allenatori per affinare l’interpretazione calcistica degli episodi”.

Sul rigore di Napoli, Rocchi ha ammesso: “Il VAR doveva intervenire, la decisione non era corretta. Anche se non si trattava di un errore grave, nella seconda fase della scorsa stagione abbiamo fatto un notevole passo avanti. Se un arbitro ritiene che ci sia un errore, deve intervenire”.

Andrea Alati

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