La squadra di Antonio Conte ha solo il campionato e a questo può dedicare anima e corpo. Non avere gli impegni delle coppe europee può essere un vantaggio considerevole rispetto alle avversarie, che fra una gara e l’altra avranno poco tempo per lavorare assieme. Certo, l’Inter resta la favorita numero uno, soprattutto per la completezza dell’organico, ma questo Napoli, se manterrà continuità, può arrivare a giocarsela fino alla fine.
Capello alla Gazzetta: “Occhio al Napoli. Senza coppe europee sarà lì fino alla fine”
La svolta secondo me c’è stata in estate, quando è stato preso Antonio Conte, un allenatore che ha voglia di lavorare e di vincere e che non lascia nulla al caso. In più ha anche l’esperienza giusta visto che di scudetti ne ha già portati a casa quattro. Lui sa come si fa. Parola di don Fabio Capello, che rilascia le sue impressioni azzurre alla Gazzetta dello sport
Il lavoro del tecnico si è già visto in queste prime 4 giornate. Perché dopo un avvio disastroso, la squadra ha avuto la forza di reagire e rialzarsi, segno che Conte ha il polso della situazione e ha ridato al gruppo leggerezza e voglia di lottare. Non era per nulla facile recuperare così velocemente. Mi sembra che sia tornata la fiducia, come ai tempi di Spalletti, una cosa fondamentale se si vuole avere ambizioni. E anche i tifosi adesso mi sembrano euforici, hanno ritrovato il feeling con il gruppo dopo un’annata deludente: il pubblico può dare una ulteriore spinta. La scelta di prendere Antonio Conte come allenatore era un chiaro segnale di cambio di rotta della società, dopo gli errori della scorsa stagione. Il tecnico leccese ha chiesto e ottenuto sul mercato i giocatori che voleva e adesso può amalgamarli serenamente. Vedrete che anche i nuovi riusciranno a incidere e sarà interessante vederli all’opera.
Il cambio di marcia rispetto alla scorsa stagione è evidente. Non è facile spiegare cosa sia successo al Napoli un anno fa. Io credo che quando fai un’impresa come quella dello scudetto, in una società non abituata a vincere a così alto livello, poi non è facile “riprendersi” subito. E poi ha pesato tantissimo il cambio dell’allenatore: l’addio di Luciano Spalletti è stato molto pesante. Ma ormai è acqua passata. Questo è un altro Napoli. Che, ripeto, ha le potenzialità per restare là in alto.
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