La donna è unica imputata: “Ha agito con volontà, con premeditazione e motivi abietti e futili figli della gelosia esasperata”, dice il procuratore
Processo Bergamini, il pm chiede 23 anni per l’ex fidanzata: la donna è l’unica imputata
Al processo per l’omicidio dell’ex centrocampista del Cosenza, Donato Denis Bergamini, avvenuto nel 1989, la Procura ha chiesto 23 anni di carcere per l’ex fidanzata Isabella Internò, imputata per concorso in omicidio volontario
“VA CONDANNATA PER OMICIDIO VOLONTARIO”
“Isabella Internò va condannata 23 anni di reclusione perché responsabile della morte di Donato Bergamini, ha agito con volontà, con premeditazione e motivi abietti e futili figli della gelosia esasperata, omicidio fatto da persone in corso di identificazione”. È la richiesta del procuratore generale della Repubblica di Castrovillari, Alessandro D’Alessio davanti ai giudici del Tribunale di Cosenza. “Merita attenuanti generiche perché sono passati 35 anni e oggi la Internò è un’altra persona”.
IL PM: “BERGAMINI FU SOFFOCATO”
Gli inquirenti ritengono che Bergamini sia stato ucciso e poi lasciato sull’asfalto perché fosse investito. “Denis Bergamini è stato soffocato con una sciarpa o con un sacchetto” hanno dichiarato i pubblici ministeri ieri durante la requisitoria.
“I periti medico-legali che hanno effettuato nel 2017 gli esami sul corpo di Bergamini ci dicono che il calciatore è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano (il conducente del mezzo sotto il quale fu trovato il corpo senza vita di Denis) lo avesse investito. Quindi le versioni di Internò e Pisano sono false. Bergamini era già morto prima che il camion arrivasse” ha affermato il pm. E ha aggiunto: “Tutti gli esami dei periti parlano di compatibilità del corpo di Bergamini con asfissia di compressione con un mezzo soft, probabilmente una sciarpa o un sacchetto che può non lasciare segni sul collo”.
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