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Buongiorno: “Spalletti ti fa crescere molto anche dal punto di vista umano. Da bambino giocavo in porta, poi…”

Uno dei colpi più importanti del nuovo Napoli è stato sicuramente Alessandro Buongiorno. Il difensore italiano, ex Torino, è diventato un nuovo calciatore del Napoli in estate, dopo l’arrivo di Antonio Conte. Nelle prime partite il rendimento di Buongiorno è stato ottimo e la sua squadra vanta un solo gol subito con lui in campo, tant’è che l’unica gara che ha saltato è quella di Verona, dove il Napoli ne è uscito sconfitto per 0-3. Il nuovo centrale è stato sicuramente un elemento aggiunto per Conte e ha dato più solidità ad un reparto che lo scorso anno ha subito davvero troppe reti.

Buongiorno: “Spalletti ti fa crescere molto anche dal punto di vista umano. Da bambino giocavo in porta, poi…”

Alessandro Buongiorno, ha rilasciato un’intervista in esclusiva in occasione del raduno di settembre della Nazionale a Vivo Azzurro TV: “A sei anni la prima esperienza che ho fatto è stata in porta, ma mia mamma aveva paura che prendessi freddo. Così ho iniziato a giocare in difesa e non ho più smesso.

Sono sempre andato bene a scuola, ho sempre reputato che studiare ti apra la mente e ti aiuti sia nella vita sia nel calcio. Al liceo a volte studiavo fino alle tre di notte e la mattina arrivavo mezzora prima a scuola per farmi interrogare dai professori perché nel pomeriggio dovevo allenarmi. Mi sono diplomato e ho deciso di continuare a studiare, prima con la triennale e poi con la magistrale in management dello sport. Ho notato la differenza abissale anche nella velocità di pensiero in campo nei periodi in cui studio rispetto a quando non studio.

Ho sempre fatto gli album delle figurine, i miei nonni me le compravano. Quando ho trovato la mia figurina e l’ho attaccata è stata una bellissima emozione. Quando sei piccolo vedi i giocatori sull’album come degli eroi, speri di arrivare anche tu un giorno sull’album.

È un momento altissimo della mia carriera, rappresentare la maglia azzurra è un onere e un onore. Da bambino guardavo la Nazionale sperando nel profondo del mio cuore di arrivarci a giocare un giorno.

La finalina di Nations League contro i Paesi Bassi? Mi trovavo in vacanza in Spagna. Il giorno prima di ricevere la chiamata ho fatto uno scherzo ai miei amici dicendo che mi avevano convocato e che dovevo andarmene. È successo davvero. Ho preso l’aereo e ho raggiunto i compagni in Olanda. Mister Mancini mi ha provato tra i titolari prima della finale per il 3° posto, poi nello spogliatoio ha letto la formazione ed ero nell’undici di partenza.

Spalletti? Con il mister ho un bellissimo rapporto, ci sentiamo spesso anche al telefono. È una persona che ti fa crescere molto, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello umano. Con lui sto migliorando e spero di continuare a farlo…”

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