Il Napoli di Conte prende sempre più forma. Il lavoro svolto dal tecnico leccese in poco più di un mese è davvero clamoroso. Sono passati solo 43 giorni dalla disfatta contro il Verona: da li è incominciata la rivoluzione dei partenopei. Ci sono diversi fattori che portano all’attuale primato degli azzurri.
Gazzetta- Il primato del Napoli passa per le mani di Conte, non ha commesso l’errore di Garcia. La sua trasformazione ha due chiavi
L’incredibile lavoro di Conte è sotto l’occhio di tutti. Il Napoli dello scorso anno è solo un, brutto, ricordo. E poi, la stagione degli azzurri è iniziata nel peggiore dei modi, con un 3 a 0 subito contro il Verona alla prima di campionato. Da lì i partenopei hanno cambiato volto. Sono arrivate 4 vittorie e solo un pareggio, a Torino con la Juventus. La Gazzetta dello Sport parla della trasformazione di Conte: “Nel primato del Napoli c’è sicuramente la variabile Conte, mai arrivato sotto il secondo posto in Italia nelle cinque stagioni con Juve e Inter. L’integralista Conte, il talebano Conte, quello che schierava soltanto il 4-2-4 (prima di arrivare in bianconero) e poi solo il 3-5-2 (con la variante inglese del 3-4-2-1). Conte invece è il più elastico dei tecnici e sta ridisegnando il Napoli, ma non all’improvviso. Come aveva confessato a febbraio al Telegraph, in tempi non sospetti, gli frullava già in testa l’idea di tornare a quattro”.
Conte non ha ripetuto l’errore di Garcia
“Nel primato del Napoli c’è sicuramente la variabile Conte, mai arrivato sotto il secondo posto in Italia nelle cinque stagioni con Juve e Inter. L’integralista Conte, il talebano Conte, quello che schierava soltanto il 4-2-4 (prima di arrivare in bianconero) e poi solo il 3-5-2 (con la variante inglese del 3-4-2-1). Conte invece è il più elastico dei tecnici e sta ridisegnando il Napoli, ma non all’improvviso. Come aveva confessato a febbraio al Telegraph, in tempi non sospetti, gli frullava già in testa l’idea di tornare a quattro”.
La trasformazione di Conte
“La trasformazione di Conte ha due chiavi: una è McTominay, e si sapeva, simbolicamente il Vidal che nella Juve costrinse il tecnico ad abbandonare la mediana a due. L’altra è il Politano di ieri. Con questi due a sparigliare qualsiasi disegno tattico, il Napoli è andato avanti con il 4-2-4 e s’è difeso con una specie di 5-4-1. Sembra difficile da crederci. Ma così è, se vi pare”.
Francesco Landi
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