La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che alcune norme Fifa sui trasferimenti dei giocatori di calcio possono entrare in conflitto con la legislazione dell’Unione Europea relativa alla concorrenza e alla libertà di movimento.
Caso Diarra, Corte UE: “Norme Fifa sui trasferimenti contrarie al diritto dell’Unione”
La sentenza della Corte è arrivata dopo che l’ex nazionale francese Lassana Diarra ha contestato legalmente le norme Fifa a seguito di una disputa con il Lokomotiv Mosca risalente a un decennio fa e rischia di rivoluzionare il futuro del mercato e dei trasferimenti riconoscendo sostanzialmente la possibilità che un calciatore lasci un club indipendentemente dalla durata del suo contratto.
Per quanto riguarda il caso in oggetto, Diarra aveva firmato un contratto di quattro anni col club russo nel 2013, ma l’accordo è stato rescisso dopo solo un anno poiché Diarra non era soddisfatto dei presunti tagli salariali. Mossa che ha innescato una dura battaglia legale. Da una parte il Lokomotiv Mosca ha fatto domanda alla camera di risoluzione delle controversie Fifa per ottenere un risarcimento, dall’altra invece il giocatore dal suo canto ha chiesto il pagamento degli stipendi non pagati.
Contenzioso che nel 2016 ha dato ragione al club russo. La Corte arbitrale dello sport ha stabilito che il Lokomotiv Mosca ha rescisso il contratto con Diarra “con giusta causa” e al giocatore è stato ordinato di pagare 10,5 milioni di euro. Dopo aver affermato che la sua ricerca di un nuovo club è stata ostacolata dalle norme Fifa che stabiliscono che qualsiasi nuova squadra sarebbe stata responsabile congiuntamente con lui per il pagamento del risarcimento al Lokomotiv, Diarra però non si è arreso e si è rivolto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Ricoroso che gli ha dato ragione. “Le regole in questione sono tali da impedire la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderano sviluppare la propria attività andando a lavorare per un nuovo club”, ha affermato la Corte UE in una nota.
L’ex giocatore del Real Madrid ha anche sostenuto che un potenziale accordo con il club belga Charleroi è saltato a causa delle regole Fifa e ha citato in giudizio la Fifa e la federazione belga presso un tribunale belga per danni e mancati guadagni per sei milioni di euro. Con la causa ancora in corso presso i tribunali belgi, il caso è stato deferito alla Corte di giustizia europea per una sentenza.
Il caso Diarra, sostenuto dal sindacato globale dei giocatori FifPro, è passato attraverso gli organi giudiziari Fifa prima dell’elezione del presidente Gianni Infantino nel 2016, che ha reso prioritaria la modernizzazione delle regole del mercato dei trasferimenti.
FIFA: “IN DISCUSSIONE SOLO DUE PARAGRAFI DI DUE ARTICOLI”
Dopo la sentenza della Corte UE sul caso Diarra è arrivata immediatamente la replica della Fifa. “La sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Diarra mette in discussione solo due paragrafi delle norme internazionali sui trasferimenti, e ora la Fifa analizzerà la decisione prima di qualsiasi ulteriore commento”, ha precisato la confederazione mondiale del calcio.
“La FIFA ha preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in relazione al caso del giocatore Lassana Diarra, e si dichiara soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna”, si legge in una nota.
“La sentenza mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare”, prosegue la Fifa -. La Confederazione mondiale del calcio analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente”.
IL SINDACATO CALCIATORI: “SENTENZA CHE CAMBIERA’ IL CALCIO”
“Una sentenza che cambierà l’orizzonte del calcio mondiale”. Così la Fifpro, il sindacato mondiale dei calciatori, commenta la decisione della Corte di giustizia Ue, che ha dato ragione a Lassana Diarra nel suo ricorso contro le norme Fifa che gli avevano impedito di trasferirsi allo Charleroi dopo aver rescisso il contratto con la Lokomovit Mosca.
“La Corte europea – è la nota su X del sindacato – ha stabilito che una parte centrale del sistema di trasferimento della Fifa, in vigore dal 2001, costituisce una limitazione alla concorrenza e una violazione del libero movimento dei lavoratori. A nome dei calciatori professionisti di tutto il mondo, la Fifpro accoglie favorevolmente questo esito”.
“La Corte – prosegue il sindacato mondiale – ha appena emanato una importante norma sul mercato del lavoro del calcio internazionale, e più in generale dello sport, che cambierà il panorama del calcio professionistico”. Il sindacato chiude ricordando che nel contenzioso Diarra-Fifa, la Fifpro e il sindacato europeo (Unfp) “erano schierati contro la Fifa e la federcalcio belga”, e aspetta di analizzare “approfonditamente” la sentenza per ulteriori commenti.
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