L’arrivo di Scott McTominay, 28 anni da compiere il prossimo 8 dicembre, a fine agosto ha bloccato l’aeroporto di Capodichino, a Napoli. Dopo 22 anni ha detto addio al Manchester United, club nel quale ha fatto tutta la trafila delle Giovanili, debuttando in prima squadra nel 2017 e totalizzando in otto stagioni 255 presenze e 29 gol. Ha deciso di accettare l’offerta degli azzurri, con i quali ha firmato un contratto fino al 2028, e sogna di “vincere lo scudetto con il Napoli”, riporta il Corriere della sera.
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Scott McTominay arriva in azzurro dopo 255 gare con il Manchester United. E dopo poche partite con la squadra di Conte ha già segnato in campionato e Coppa Italia
Se riuscirà a esaudirlo, lo scopriremo soltanto tra qualche mese, ma sicuramente il centrocampista scozzese sta facendo di tutto perché questo accada. È già diventato idolo della tifoseria ed è uno dei giocatori simbolo di Antonio Conte e del suo primo vero tentativo di fuga, in attesa che scendano in campo tutte le rivali tra sabato 5 e domenica 6 ottobre.
McTominay ha già segnato in Coppa Italia contro il Palermo: ha realizzato il 5-0 esultando come se fosse il gol più importante della sua vita, confermando l’amore che già prova per la sua nuova maglia, per un progetto scelto con insistenza e cuore, come ha più volte ribadito il d.s. Giovanni Manna. E con il Como gli sono bastati 25 secondi per sbloccare una gara contro un’avversaria ostica, che arrivava da due vittorie di fila con Atalanta e Verona.
La scuola del Manchester United gli ha fatto bene, eccome. In casa Red Devils il centrocampista scozzese, nato nel 1996, è entrato all’età di sei anni. Era solo un bambino che forse neanche pensava di diventare grande così in fretta. Nel suo destino c’è uno degli uomini più importanti della storia dello United: Sir Alex Ferguson. Scozzese anche lui, conosce tutti i ragazzini del vivaio perché non lascia nulla al caso e si interessa del mercato delle Giovanili. Così un giorno l’ex allenatore si ferma a osservare l’allenamento dei più piccoli a Carrington.
Ed è la fortuna di McTominay: Sir Alex Ferguson si arrabbia con i tecnici che lo fanno giocare centravanti, mentre l’allenatore leggendario, che aveva già capito tutto ai primi tocchi di pallone, dà un consiglio che sarà fondamentale: «Deve giocare a centrocampo». Quattro parole che cambiano la vita a McTominay. Che, però, a 16-17 anni supera a stento i 160 centimetri. Ma l’ultima parte dello sviluppo fisico regala allo scozzese più di 30 centimetri, arrivando fino al metro e 93.
Ed esplode nell’Under 23 dei Red Devils, tanto che un altro grande allenatore, José Mourinho, decide di dargli una chance in prima squadra, nonostante gli acquisti a centrocampo di Pogba e Mkhitaryan. Lo Special One, che non ama molto il francese, convoca McTominay per due gare al primo anno e per 13 nel 2017-18. «Dico sempre che, per me, non ci sono giocatori giovani o giocatori vecchi, è solo una questione di qualità della personalità e questo ragazzo ha tutto ciò che voglio.
È un personaggio speciale, una personalità speciale di cui una squadra ha bisogno in un momento negativo», il suo giudizio. Dopo Mourinho, arriva Ole Gunnar Solskjaer (che da calciatore ha vinto tutto con Sir Alex Ferguson allenatore) e in mediana ci sono Pogba, Matic, Fred e Van de Beek. La concorrenza è molto alta, ma Scott è ormai un punto fermo e, nel giugno 2020, rinnova il contratto per cinque anni: «Non conosco altre società rispetto allo United e spero che la mia passione si trasmetta ogni volta che gioco», le sue parole. Cresce sempre di più: segna contro Arsenal, Manchester City e fa centro per la prima volta pure con la sua Nazionale, la Scozia (9 ottobre 2021, 3-1 a Israele). E chi lo ferma più? Solo che lo United non ingrana.
Nel 2022 in panchina arriva Erik ten Hag, che spende addirittura 95 milioni di euro per Antony. Arrivano anche Casemiro ed Eriksen. E per la prima volta McTominay pensa che non ci sia più spazio per lui. Resta solo per riconoscenza, rifiutando una ricca offerta del Newcastle, ma gioca poco. Fino al 7 ottobre 2023 nel match dell’Old Trafford contro il Brentford. Entra in campo a tre minuti dalla fine con la sua squadra sotto di un gol e fa qualcosa di magico. Tocca due palloni ed è doppietta e vittoria per 2-1. Da quel momento diventa «The Savior», «il Salvatore». Colpisce anche con Liverpool e Coventry in Fa Cup, trofeo che i Red Devils vincono — nel derby con il City — salvando una stagione disastrosa chiusa all’ottavo posto. Però, stavolta l’amore è finito davvero.
McTominay fa le valigie e va al Napoli. Dopo Sir Alex Ferguson e José Mourinho, ecco un altro grande allenatore, Antonio Conte. A lui non si può dire di no. Sbarca nella città nella quale l’amore e la passione scorrono nelle vene e dimentica la Premier stregando la serie A. E c’è, si racconta, chi all’Old Trafford si sta mangiando le mani.
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