Non c’è nulla di nuovo nell’attuale primato del Napoli. E vi spiego perché. Prima dell’infortunio di Meret in campo c’erano 8/11 della squadra che aveva stravinto scudetto con Spalletti in panchina e Giuntoli al timone. Ciò vuol dire che l’anno scorso i calciatori con lo scudetto sulle maglie non si erano completamente imbrocchiti, semplicemente erano rimasti vittime di alcuni grandi errori.
Ecco perché l’anno scorso la squadra non ha funzionato
- La superbia e l’arroganza della gestione societaria si erano tradotti in una sciagurata campagna acquisti, nella errata convinzione del presidente che “questa squadra la può allenare chiunque” e che tutti gli acquisti, anche quelli più improbabile potevano diventare oro.
- Gli addii di Spalletti e di Giuntoli furono mal digeriti dal presidente che avrebbe dovuto ammettere pubblicamente l’importanza che avevano avuto l’allenatore ed il direttore sportivo nel raggiungimento del traguardo scudetto. Invece no, credeva di essere diventato il nuovo Re Mida, quello che chiunque compra poi diventa un fuoriclasse, come era successo con Kvaratskhelia e Kim; quello che qualsiasi allenatore può andar bene, perché tanto lo zoccolo duro della squadra era quello che aveva stracciato tutti in serie A
- Credere che bastasse Maurizio Micheli per sostituire Cristiano Giuntoli, perché tanto i calciatori in giro per il mondo li setaccia il responsabile dello scouting. E’ vero che Micheli portava sulla scrivania un po’ di nomi, più o meno interessanti, ma poi la scelta sul chi prendere spettava sempre e solo a Giuntoli. Oltre a decidere quando, così da ridurre il prezzo. Il caso più clamoroso fu quello di Anguissa. Era retrocesso con il Fulham in Championship e Giuntoli lo chiese in prestito con diritto di riscatto a 15 milioni. Ebbe così tanta pazienza l’attuale plenipotenziario della Juventus, che il Fulham accettò le condizioni proprio all’ultimo giorno del mercato.
Morale della favola, se De Laurentiis avesse fatto l’anno scorso gli acquisti di quest’anno, è molto probabile che il Napoli avesse un altro scudetto in bacheca. Prova a pensare di aggiungere agli otto superstiti della stagione magica i vari Bongiorno, McTominay, Gilmour e Neres, tenendo in organico anche Osimhen al posto di Lukaku e con (ovviamente) Antonio Conte in panchina come successore di Spalletti, voi siete proprio così convinti che l’anno scorso l’Inter avrebbe vinto facilmente lo scudetto?
Raffaele Auriemma