Il ct a Coverciano incontra i giornalisti nel primo giorno di raduno alla vigilia delle partite contro Belgio (all’Olimpico) e Israele (a Udine). Subito una novità di giornata: Kean lascia il ritiro per problemi fisici, al suo posto Lucca.
Italia, Spalletti: “Si gioca troppo? No, non creiamo alibi. Le big hanno rose per gestire più partite”
“Per me non si gioca molto, bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare chi c’è dietro, i giovani. Quando una squadra non vince non bisogna parlare di titolari o riserve, ci sono squadre che hanno 25 giocatori all’altezza”.
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Parole del c.t. il ct azzurro Luciano Spalletti a Coverciano dove la Nazionale da oggi inizierà a preparare la prossima gara di Nations League, quella in programma giovedì prossimo a Roma contro il Belgio.
E ancora: “Ci sono squadre che non sono attrezzate, che non hanno 25 giocatori come altre, ma ci sono squadre che li hanno e gli viene permesso di giocare frequentemente per tutti i calciatori che hanno. Si gioca troppo? I discorsi finiscono sempre lì, cioè si dice che le seconde linee, le riserve, non hanno fatto bene come i titolari. Non bisogna creare alibi. Inter, Milan e Juventus hanno a disposizione rose per giocare più partite. Poi alcune prestazioni dipendono dalla fisicità o meno di certi calciatori”.
“Per me la Nazionale è un’emozione permanente e anche per i calciatori mi sembra che sia bello, li ho trovati felici e questo fa la differenza. Poi, dobbiamo anche credere ai calciatori, è inutile obbligarli se stanno male, così per esempio abbiamo fatto con Gatti. Se non vuole venire, si lascia fuori, va analizzato di volta in volta.
“Porte chiuse agli esterni d’attacco? Zaccagni ha fatto gol ieri da dentro l’area di rigore, Chiesa nella Juve di Allegri faceva anche la seconda punta, deve capire determinate cose ma lo può fare, ora Gasp fa giocare Zaniolo da seconda punta, basta vedere che hanno piacere a stare dentro e non hanno timore a sentire il fiato del difensore dietro al collo, quelli che abbiamo detto lo sanno fare. Ce ne sono diversi che sono convocabili proprio perché stavolta sono solo 23. Ho preferito così invece che chiamarne 26 con tanti poi da lasciare fuori”.
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