Condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, per violenza sessuale su una 14enne, ma regolarmente in campo con la sua squadra, il Padova. È il caso di Michael Liguori, attaccante originario di San Benedetto del Tronto.
Padova, il condannato Liguori continua comunque a giocare. I veneti aspettano che…
A luglio di 6 anni fa, ad Alba Adriatica (Teramo), il calciatore marchigiano, appena 19enne, insieme a un suo coetaneo, avrebbe abusato di 2 ragazzine di 14 e 16 anni, con cui i due giovani avevano un appuntamento nella stazione di Alba Adriatica.
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Secondo quando ricostruito da Silvia Scamurra, pubblica accusa nel procedimento penale svolto del Tribunale di Teramo, le minori non erano consenzienti e per la 14enne quello con Liguori sarebbe stato il primo rapporto. Il calciatore e l’amico hanno negato sempre che i rapporti non fossero consensuali, insistendo sul fatto che erano proprio le minori ad insistere per avere dei rapporti. L’avvocato degli imputati, Mauro Gionno, ha annunciato che farà ricorso in appello perché la sentenza sarebbe “inaccettabile”.
Il Padova, primo in classifica nel girone A di Serie C con 22 punti in 8 partite (nell’ultima gara ha battuto il Vicenza proprio con una rete di Liguori, top scorer del club con 4 gol a cui ha aggiunto pure 3 assist) ha scelto la linea garantista.
IL COMUNICATO DEI PATAVINI
Con un comunicato a firma del presidente Francesco Peghin e dell’amministratore delegato Alessandra Bianchi, il club veneto ha spiegato la sua posizione: “Il Calcio Padova – si legge – ha appreso la notizia relativa alla sentenza di primo grado che riguarda il proprio giocatore Michael Liguori. Il presidente Francesco Peghin e l’amministratore delegato Alessandra Bianchi hanno dichiarato che la società non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la Giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio”. Liguori continuerà quindi a scendere regolarmente in campo sino ad allora.
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