Il portiere dell’Inter a 360 gradi in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: dal suo futuro alla rivalità con Martinez, passando per alcuni aneddoti legati ai compagni di squadra come Thuram e Darmian.
Inter, Sommer: “Scudetto? Juventus e Napoli forti, ma occhio al Milan. Thuram-Lautaro coppia top in Europa”
“Mi immagino una stagione molto difficile, contesa. Ma anche l’anno scorso prima di scappare c’era un momento in cui eravamo secondi. Abbiamo già visto quanto siano forti Juve e Napoli, ma abbiamo anche perso il derby, quindi occhio pure al Milan: vedremo alla fine chi resisterà! Ma quando si dice che ogni gara è difficile in Italia, non è retorica. È la verità. Difficile rivincere il campionato? È tutto nella testa. Se vinci, sei felice e un po’ rilassato, fai meno dell’anno prima e a questo livello non puoi proprio permetterlo. Il nostro allenatore ci fa lavorare duro per combattere proprio questo inconscio senso di rilassatezza e fa bene: dobbiamo fare di più dell’anno scorso perché abbiamo rivali agguerriti che vogliono superarci: per rivincere serve il 100%, nulla di meno”.
Lui è il portiere di oggi, ma il futuro della porta nerazzurra appartiene a Josep Martinez. La rivalità, al momento, non costituisce un problema per il 35enne svizzero, che ha il contratto in scadenza nel 2026. “Non so dove sarà e non ci ho neanche pensato: qui sono felice e non mi vedo altrove”.
Con lo spagnolo non c’è rivalità. “È un bravissimo ragazzo e un bravissimo portiere, ed è più alto e più grosso di me: buon per l’Inter avere opzioni così diverse anche nel nostro ruolo”.
Si può migliorare una volta superati i 30? Sì, secondo l’estremo difensore svizzero ingaggiato la scorsa stagione del Bayern Monaco. Ed è merito proprio dell’Italia: “Già, sono cresciuto ancora di più nella costruzione. Lavoriamo proprio sullo stile italiano, dalla posizione alla copertura della porta fino ai singoli dettagli che poi fanno la differenza. Il mio modello? Buffon. Era completissimo: carattere, velocità, carisma. Ho amato vederlo e ispirarmi a lui”.
Probabilmente ciò che è mancato a Sommer è la definitiva consacrazione, l’essere considerato un top. “Se mi sottovalutano? Magari sì, ma non ci penso perché è qualcosa che non si può cambiare. Piuttosto sono abituato a ragionare su ciò che posso cambiare: le mie performance, il mio livello”.
Inter, Sommer svela la vera nazionalità di Darmian
Al di là degli obiettivi personali e di squadra, c’è spazio anche per qualche simpatico retroscena. Uno è legato a Matteo Darmian, che Sommer definisce “il più svizzero del gruppo, direi del Ticino, anche se lui si considera francese”. Poi ne spiega i motivi: “È organizzatissimo, un compagno eccezionale”.
La scorsa stagione si è rivelato prezioso nel facilitare l’ambientamento del portiere elvetico a Milano. “Gli facevo domande e aveva risposte su tutto: un perfetto concierge. Chiama questo, vai là, fai quello: sempre puntualissimo ed efficiente”.
Il Pallone d’Oro a Lautaro e il retroscena su Thuram
Sommer sulla stessa lunghezza d’onda di Leo Messi riguardo a capitan Lautaro: “Il Pallone d’Oro sarebbe un premio meritatissimo”. Il discorso vira sull’altro attaccante dell’Inter Marcus Thuram, con cui Yann aveva già giocato ai tempi dell’esperienza al Borussia Monchengladbach, in Bundesliga.
“Il primo anno ebbe una crescita super e qui all’Inter ha fatto un ulteriore step – spiega il portiere classe 1988 -. La sua nuova sfida è rimanerere ogni tre giorni con la sua qualità sempre al top. Poi ci sono cose che Marcus fa e che la gente non vede e valgono come un gol: ad esempio, una corsa che apre lo spazio per Lautaro”.