L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha elogiato Antonio Conte, allenatore del Napoli, dopo la vittoria contro l’Empoli.
CorSport – Napoli, Conte ha vinto ancora una volta la partita! I fatti parlano, tutto il resto è aria fritta…
L’ha vinta ancora una volta lui. Con le sue scelte, con le sue mosse, con l’esperienza di chi riesce a essere determinante. Di solito si dice che un allenatore incide non più del 20%, perché poi in campo vanno i calciatori. Quando si parla di Antonio Conte, però, queste percentuali vanno rivisitate. Perché se riesci a portare a casa partite come quella di ieri a Empoli, vuol dire che sei di un’altra categoria. Significa che riesci a uscire da ogni tipo di difficoltà. Sai soffrire, sai leggere, sai intervenire e, soprattutto, sai vincere.
La domenica di Conte è stata complicata, l’amico fraterno D’Aversa gli ha messo trappole di ogni tipo. Il resto l’ha fatto l’approccio del Napoli. Molle, senza verve, zero cazzimma. L’ha tenuto in vita un gigantesco Buongiorno, onnipresente, capace di mascherare più volte i buchi in cui si infilavano gli attaccanti toscani. Un supereroe lo considerano nelle stanze di Castel Volturno, capitan futuro lo ha già designato Conte. La fase difensiva del Napoli ha retto per un tempo e ha dato all’allenatore la possibilità di ritrovarsi faccia a faccia con tutta la squadra. Nello spogliatoio, all’intervallo, ha posto le basi per la vittoria. Così come già successo con il Como.
Stavolta c’era da riprendere in mano il pallino del gioco e cambiare la fase di costruzione. Così ha scelto di abbassare McTominay, riportato più vicino a Gilmour e Anguissa, per avere più soluzioni nel fraseggio. Poi a stappare la partita ci hanno pensato i cambi. Lukaku in campo non c’era, non riusciva a tenere un pallone, era impalpabile, il cugino del vero Big Rom. Conte non ci ha pensato su due volte: fuori il suo centravanti preferito, quello che ha voluto a tutti i costi in azzurro, e dentro Simeone, l’alternativa che in settimana aveva detto di avere un padre molto simile al suo allenatore. L’altra scelta decisiva è stata l’esclusione di Spinazzola, troppo evanescente per reggere i ritmi indiavolati dell’Empoli. Olivera e il Cholito hanno cambiato faccia alla partita in pochi minuti. Ci hanno messo dentro la loro garra sudamericana, il loro spirito, la loro anima. Quei valori che fanno esaltare Conte. Gli effetti sono stati immediati, perché l’argentino ha messo subito lo zampino nell’azione del rigore decisivo. Quello che Kvara ha segnato alla Lukaku, rincorsa con i passettini per aspettare il movimento del portiere e piatto rasoter ra quasi centrale. Il georgiano ieri non ha brillato come tutto il Napoli, ma ancora una volta ha determinato. Nel 2024 ha segnato 10 gol e servito 5 assist decisivi, solo Pulisic ha fatto meglio.
I fatti parlano, tutto il resto è aria fritta. Come ha detto Conte, come racconta la classifica. Il Napoli resta capolista anche dopo la trasferta di Empoli, un campo dove finora non aveva segnato nessuno. Il modo migliore per iniziare il ciclo terribile che lo metterà di fronte a Lecce, Milan, Atalanta, Inter e Roma fino a fine novembre. Un tour de force che darà ulteriori elementi per capire lo spessore di questa squadra. Quello dell’allenatore lo abbiamo già chiaro. È di un’altra categoria.
Carlo Gioia
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