L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato questo inizio di stagione del Napoli, soffermandosi sul reparto difensivo.
Repubblica – Napoli, Conte vuole di più: promosso il reparto difensivo, adesso c’è l’attacco sotto esame!
Eseguendo alla perfezione questo pragmatico motto, nell’indimenticabile estate del 1982, Enzo Bearzot guidò la sua Nazionale alla conquista del Mundial spagnolo. «Primo: non prenderle. Secondo: è imperativo vincere. Terzo: non c’è un terzo punto, perché i primi due han già detto tutto». Antonio Conte aveva all’epoca 13 anni e si innamorò come tanti del calcio all’italiana, di cui ha fatto suoi i concetti basilari da giocatore e soprattutto quando ha intrapreso con grande risultati la carriera di allenatore. I 90’ di Empoli e ancora di più il dopo gara si sono trasformati in questo senso nel manifesto filosofico del nuovo tecnico del Napoli, che ha risposto in maniera gelida agli ingenerosi appunti di natura tattica, ricevuti nonostante il primato solitario degli azzurri in classifica. «Abbiamo vinto noi per 1-0 e il resto è aria fritta». Ma si è trattato solamente all’apparenza del messaggio aspro di un integralista, in realtà. La metà iniziale della prova allo stadio Castellani della capolista è stata infatti indiscutibilmente al di sotto delle attese e i diretti interessati ne sono consapevoli, al netta della scelta di fare quadrato contro le critiche – numeri alla mano – almeno un poco eccessive e di lavare i “ panni sporchi” in famiglia.
Conte è il primo a essere soddisfatto solo in parte dell’ultima prestazione del Napoli, ma rivendica per sé il diritto esclusivo di analizzare con la squadra gli errori commessi a Empoli, che non possono in alcun maniera diventare un’ombra sul fantastico lavoro fatto finora nel nuovo corso. Gli azzurri ripartivano infatti dal decimo posto e i 19 punti messi insieme nelle prime 8 giornate del campionato erano obiettivamente un bottino quasi inimmaginabile, all’inizio della stagione. Ecco perché l’allenatore leccese ha fatto da scudo contro le critiche allo stadio Castellani e si è infastidito sentendo parlare di un successo arrivato solo con l’aiuto di un rigorino, ribellandosi a ogni tentativo di sminuire i risultati ottenuti finora – con merito – dalla capolista. Alla ripresa della preparazione di ieri a Castel Volturno, però, l’analisi interna sugli errori commessi nella trasferta in Toscana è stata fatta lo stesso – al video e in campo – senza alcuna volontà di nascondere sotto al tappeto la polvere o negare l’evidenza. Il Napoli double face di Empoli non è stato infatti solo pragmatico e ha dimostrato di non aver ancora trovato l’equilibrio ideale tra la fase passiva e quella attiva. I conti tornano infatti alla grande soltanto per la difesa, che nelle prime 10 gare ufficiali della stagione (8 di campionato e 2 di Coppa Italia) è riuscita a mantenere la porta imbattutta in 7 occasioni. Verona, Parma e Como sono le uniche squadre che hanno fatto gol agli azzurri, che dopo le 48 reti incassate nella scorsa Serie A hanno ritrovato intorno al nuovo acquisto Alessandro Buongiorno la solidità perduta. Era questo il primo obiettivo del lavoro di Conte e del suo staff, che soprattutto nei ritiri estivi ce l’hanno messa tutta per ricostruire dalle fondamenta il reparto arretrato, ben protetto pure da centrocampisti e punte.
Più di tutti si sta sacrificando Politano, a costo di scalare spesso a ritroso sulla linea dei terzini, in un modulo iniziale 4-2-4 che si trasforma spesso in un 5-4-1. È così che il Napoli ha imparato di nuovo a guardarsi alle spalle. A Empoli a mantenere in piedi la baracca per un tempo sono stati Buongiorno e Caprile, che si prepara a cedere il suo posto tra i pali al recuperato Meret già nell’anticipo di sabato al Maradona (ore 15) con il Lecce. Ma sono ritornati sui loro standard di rendimento alti anche il capitano Di Lorenzo e Rrahmani, oltre all’emergente Olivera. Lavori ancora in corso invece dalla cintola in su, con l’infortunio muscolare di Lobotka che ha rimesso in discussione pure i delicati equilibri del centrocampo. Gilmour ha bisogno di prendere confidenza con il calcio Italiano e va atteso, In attacco invece sono sott’esame Lukaku e Kvara, insidiati da Simeone e Neres. «Vogliamo blindare il primato», dà la carica il brasiliano, pronto al debutto tra i titolari. A Fuorigrotta c’è già il sold out e ieri sono andati a ruba i 4109 biglietti per la trasferta di martedì a San Siro col Milan. Pragmatismo e work in progress non impediscono ai tifosi di sognare.
Carlo Gioia
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