Da giovedì Roberto Mancini non è più il commissario tecnico dell’Arabia Saudita. La Federazione saudita ha confermato di aver raggiunto un accordo con l’allenatore italiano che prevede la risoluzione del suo contratto come allenatore della nazionale di calcio saudita.
Arabia Saudita, Mancini non è più il ct. Il commento dell’allenatore jesino: “Manca pazienza”
I risultati deludenti in Coppa d’Asia e nelle qualificazioni ai mondiali e il rapporto conflittuale con i tifosi ha portato la federazione saudita alla decisione di esonerare l’ex tecnico di Inter e Lazio con una buonuscita per lui e il suo staff che si aggira tra i 15 e 20 milioni di dollari. Di seguito le sue parole, riportate da Il Messaggero.
Come riferisce il Corriere dello Sport si parla di transazione, di fatto è un licenziamento. L’intesa è di natura economica. L’ex ct azzurro era vincolato per altre tre stagioni e avrebbe dovuto guadagnare ulteriori 50 milioni netti. Il contratto, firmato alla fine di agosto dell’anno passato, lo avrebbe dovuto portare oltre il Mondiale 2026 e sino al gennaio 2027, quando l’Arabia Saudita organizzerà la Coppa d’Asia. Mancini e il suo staff dovrebbero percepire una buonuscita di circa 20 milioni.
“In Arabia ci vuole pazienza, soprattutto adesso che i giocatori locali non sono più titolari nei club. I dirigenti sono anche molto bravi ma non esiste ancora grande esperienza per un calcio ad alto livello. Ma la qualificazione sarebbe stata operazione difficile per le difficoltà create dall’arrivo di tanti stranieri. Non avevo neanche il 50% dei titolari in campionato”, ha detto l’ex commissario tecnico dell’Italia.
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