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CorSport – Napoli, Kvaratskhelia ha una regola: con l’Inter proverà a restare in media…

NAPLES, ITALY - AUGUST 25: Khvicha Kvaratskhelia of SSC Napoli celebrates after scoring his side's second goal during the Serie match between Napoli and Bologna at Stadio Diego Armando Maradona on August 25, 2024 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermata su Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli.

CorSport – Napoli, Kvaratskhelia ha una regola: con l’Inter proverà a restare in media…

Kvara torna a San Siro. Dodici giorni dopo il gol al Milan, il quinto realizzato in campionato, l’ultimo. Con l’Inter non è mai riuscito a segnare, cinque partite in bianco tra campionato e Supercoppa Italiana. Acqua passata. Come ha lasciato intendere Di Lorenzo: tutto quanto è accaduto prima di oggi è soltanto il passato, deve insegnare qualcosa ma non distogliere lo sguardo dal futuro. E così, beh, Kvaratskhelia si prepara per il bis a Milano: la seconda partita in neanche due settimane con una nobile milanese, contro i campioni d’Italia, a inseguire la settima giornata consecutiva da capoclasse del campionato insieme con i compagni; e magari, chissà, un altro gol. Anche perché, finora, il suo rendimento realizzativo ha seguito un criterio ben preciso: una rete ogni due partite. Una a digiuno e una a fare festa. Regolare, continuo, costante nell’incostanza. Uno per due. La regola di Kvara.

E così, Khvicha va in città. Ritorna nella città che prima della sconfitta con l’Atalanta ha consolidato la posizione del Napoli in testa al campionato, rafforzando anche le certezze: 2-0 a San Siro contro il Milan, 25 punti in dieci giornate. Guarda caso, quella partita la risolsero proprio Kvaratskhelia e Lukaku, i frontman di un attacco che finora ha colpito meno di quelli delle prime sei squadre della classifica: 18 reti contro le 29 dell’Atalanta, le 25 dell’Inter e così via. Anche Kvara, comunque capocannoniere del gruppo e anche in linea con la quota dell’anno dello scudetto a parità di giornate, ha brillato a intermittenza. E non è una questione di gol: quel talento straordinario sprigionato come vento di levante, implacabile ma anche ideale per gonfiare le vele, s’è acceso e s’è spento. Da quando è arrivato Conte ha cambiato il suo modo di giocare, più dentro al campo, un po’ esterno a sinistra e molto da trequartista alle spalle di Lukaku e McTominay insieme con Politano, nel 4-2-2-2 che tra la Juve e il Monza è diventato un mantra.

Da quando c’è il nuovo sistema di gioco, Kvara ha segnato tre dei cinque gol collezionati finora: Monza, Empoli, Milan. L’ultimo il 29 ottobre a San Siro, deve ancora inaugurare novembre. E considerando che domenica non ha segnato contro l’Atalanta, verrebbe quasi da dire che ha osservato il classico turno di riposo per poi ripartire: digiuno a Verona, goloso con il Bologna, in silenzio con il Parma, a cantare con il Cagliari, a secco con la Juve, a saltare con il Monza e così via. Una no, e una sì. Sempre, sin dalla prima giornata. Una formula, una specie di regola che potrebbe moltiplicare l’attacco azzurro domenica contro l’Inter: a rigor di statistica le conclusioni sarebbero quelle, ma il calcio è il regno della scaramanzia e Napoli la città-Stato. Milano ricorda anche che, il giorno dopo il Milan, il ds Manna si fermò a chiacchierare del rinnovo del contratto con il suo agente Mamuka Jugeli: offerta prestigiosa fino al 2029, domanda anche di più; una distanza non ancora colmata, la richiesta del giocatore d’inserire una clausola rescissoria da 80 milioni che non ha trovato riscontri e una trattativa da concludere in attesa di risposta. Si vedrà. Domenica si gioca. Carta, penna e matematica: la regola di Kvara non ammette eccezioni.

Carlo Gioia

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