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Bologna, il club sotto attacco degli hacker: rivelati dati sensibili. Il comunicato felsineo

Il Bologna FC è finito nel mirino degli hacker, che nelle scorse ore hanno rivendicato l’attacco al club sul Dark Web, sostenendo di essere entrati in possesso di una grande quantità di dati riservati. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, tra i dati rubati ci sarebbero piani aziendali, contratti di sponsorizzazione, informazioni finanziarie, e anche dati medici e personali di giocatori, tifosi e dipendenti.

Bologna, il club sotto attacco degli hacker: rivelati dati sensibili. Il comunicato felsineo

Tra le informazioni compromesse ci sarebbero anche dettagli sulle strategie di mercato e trasferimenti di giocatori, oltre ai dati medici sensibili detenuti dalla società.

In particolare, gli hacker avrebbero anche acquisito dati relativi al tecnico Vincenzo Italiano, inclusi dettagli del suo passaporto, compensi e IBAN. Gli attaccanti informatici hanno rivendicato il furto sul Dark Web e minacciato di pubblicare tutte le informazioni sensibili, tra cui i dati personali e medici dei giocatori, nei prossimi due giorni.

Le accuse degli hacker

Secondo gli hacker, l’attacco ha lo scopo di denunciare l’incapacità del Bologna di proteggere adeguatamente i propri dati sensibili. La minaccia è quella di diffondere pubblicamente tutte le informazioni rubate, e gli hacker hanno accusato la società di non aver protetto i dati confidenziali di calciatori e sponsor. Inoltre, hanno avvertito che potrebbero ottenere più denaro attraverso azioni legali piuttosto che lasciando che i giocatori rimangano in un club che li ha traditi.

La violazione potrebbe comportare gravi conseguenze per il club, inclusa una possibile multa da parte del Garante per la Privacy, che potrebbe ammontare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo della società.

La risposta del Bologna

Il Bologna ha prontamente risposto con un comunicato ufficiale, condannando l’attacco informatico e diffidando gli hacker dal pubblicare o condividere i dati rubati. La società ha confermato che i suoi sistemi di sicurezza sono stati compromessi in un attacco ransomware, che ha colpito un server cloud e il perimetro interno. Il club ha sottolineato che i dati rubati potrebbero essere diffusi pubblicamente e ha esortato chiunque entrasse in possesso di queste informazioni a non utilizzarle, in quanto provenienti da un’attività illecita.

Il Bologna, dunque, si prepara a gestire le conseguenze legali e reputazionali di questo grave attacco informatico, mentre i tifosi e i protagonisti della squadra sperano che la vicenda possa risolversi senza ulteriori danni.

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