CorSport – Napoli, Conte e la prova del nove: l’obiettivo è tornare in testa alla Serie A!
Tre partite prima di chiudere l’anno, per riprendersi quel primo posto che è stato occupato per due mesi e mezzo e che già domani, in caso di vittoria al Bluenergy di Udine e di passo falso dell’Atalanta a Cagliari, potrebbe tornare nelle mani del Napoli. Averlo dovuto cedere alla squadra di Gasperini dopo il ko interno con la Lazio ha lasciato un po’ d’amaro in bocca, ma non ha gettato nello sconforto una squadra ben consapevole di avere ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto nella fase offensiva. Il Napoli, insomma, può ancora regalare ai suoi tifosi un capodanno da capolista perché sulla carta ci sono in programma tre partite meno impegnative del ciclo di ferro affrontato nelle ultime settimane e in più arrivano in trasferta, dove in effetti Lukaku e soci hanno avuto un rendimento migliore rispetto a quello al Maradona.
Una partita alla volta, per carità, è il mantra di ogni allenatore sulla faccia della Terra. Però, se proprio si vuole guardare avanti, se si vuole giocare coi numeri e dare un’occhiata al calendario che avrà il Napoli da qui a fine dicembre, non si può non notare come le prossime due siano fuori casa. Domani a Udine, dove i ricordi dello scudetto 2023 sono piuttosto freschi nella mente di alcuni dei calciatori ancora presenti, poi a Marassi contro il Genoa il 21 dicembre, subito prima di Natale. E finora, insomma, il Napoli ha collezionato ben cinque clean sheet in sette trasferte, un dato che sottolinea la solidità difensiva della squadra. Un primato, in Serie A, che gli azzurri condividono con Juventus e Fiorentina. Solo con la Viola, inoltre, condividono anche il primo posto nella classifica delle migliori difese in trasferta, avendo subito sinora soltanto quattro gol fuori casa. Tre di questi, tra l’altro, arrivarono alla prima di campionato a Verona e nelle ultime sei gare in trasferta la porta del Napoli, nell’occasione occupata da Meret, è stata violata in una sola occasione, da Calhanoglu, nel pari di Milano contro l’Inter.
Numeri che danno fiducia, che rafforzano l’idea che la squadra di Conte sappia adattarsi meglio a contesti esterni, dove è più facile sfruttare le ripartenze e gli spazi lasciati dagli avversari. Squadra da trasferta, quella azzurra, e le due partite contro Udinese e Genoa calzano a pennello alla fine dell’anno, quando nel calendario ci sono scontri diretti tra squadre che al momento si stanno contendendo le parti altissime della classifica. Già lunedì, per esempio, all’Olimpico c’è Lazio-Inter e in caso di vittoria a Udine il Napoli può allungare su una delle due che al momento sono alle sue spalle. Alla 17ª non c’è nessuno scontro diretto per le zone alte, ma alla 18ª, quando il Napoli torna al Maradona per chiudere l’anno davanti ai suoi tifosi contro il Venezia (29 dicembre ore 15), gli azzurri avranno già conosciuto il risultato di Lazio-Atalanta del giorno prima. Tre partite cruciali, una prova del nove che può aggiungere un ulteriore tassello alla crescita di una squadra che punta a mantenere un posto da protagonista in Serie A. Un mini ciclo che dirà molto anche sulle effettive ambizioni del Napoli, che finora ha tenuto un profilo basso. Mantenersi invece in alto è l’obiettivo a breve termine, poter tornare già da subito a respirare quell’aria che fino alla partita con la Lazio era così piacevole. Tenendo sempre conto della profezia di Conte, secondo cui la classifica s’allungherà alla fine del girone d’andata, che termina all’inizio del nuovo anno con la trasferta del 4 gennaio in casa della Fiorentina. Un mini solco potrebbe già essersi creato. Se così non fosse, ne guadagnerà soltanto la spettacolarità del campionato.
Carlo Gioia
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