Il Napoli torna alla vittoria in casa dell’Udinese, grazie ad un ottimo secondo tempo in cui hanno ribaltato il risultato dall’1-0 d Tahuvin al 1-3 finale firmato da Frank Anguissa. Antonio Conte ha parlato del match del BlueEnergy Stadium in conferenza stampa.
Napoli, Conte: “Abbiamo vinto la partita nel modo giusto. Gioca chi sta meglio, tutti possono sedersi in panca”
Antonio Conte è intervenuto in conferenza stampa nel post partita di Udinese-Napoli, vinta dagli azzurri per 1-3
Sui segnali dati dalla vittoria
“Una buona partita, l’approccio è stato buono. Siamo andati sotto in maniera casuale. Nel primo tempo alcune occasioni le potevamo sfruttare meglio. Alla fine del primo tempo ci siamo guardati negli occhi. Sappiamo che le cose se le vogliamo, le dobbiamo andare a prendere, non ci vengono regalate. Nel secondo tempo abbiamo vinto la partita nella giusta maniera”.
Sulla velocità di Neres
“David meritava una maglia da titolare. Questo dev’essere un monito per tutti quanti, che quando vengono chiamati rispondo presente. Un ragazzo che per 5 mesi si è allenato tanto, è entrato nei meccanismi di squadra sia con che senza palla. Lancia un messaggio la squadra che giocherà chi sta meglio”.
Sulla possibile coppia Neres-Kvara
“Non potrebbe giocare insieme a Politano? Chi starà meglio giocherà, c’è la possibilità di sedersi per tutti”.
Sul gioco del Napoli
“Noi dobbiamo rispettare qualsiasi tipo di giudizio venga dato a Napoli. Li rispetto tutti, ma non li condivido. Si cerca sempre di trovare il pelo nell’uovo, nonostante questi ragazzi stiano dimostrando di essere un’ottima squadra. Cercheremo di soddisfare anche i palati fini”.
Sulla parte difensiva
“La fase difensiva inizia con la pressione alta. L’obiettivo nostro è quello di non dare la possibilità di far giocare palla in maniera libera. Dopo la Lazio dissi che il percorso è quello che abbiamo segnato. La nostra volontà è quella di crescere e costruire qualcosa di importante, anche dal punto di vista della mentalità. Ci sono dei rischi da correre ma fanno parte del processo”.
Francesco Landi
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