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Pirateria, la nuova strategia delle forze dell’ordine con i “siti esca”

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La lotta contro la pirateria digitale sta assumendo forme sempre più sofisticate. Una delle tattiche più recenti messe in campo dagli investigatori, come riportato da Repubblica, prevede l’uso di siti esca per smascherare coloro che cercano di accedere illegalmente a contenuti piratati, come partite di Serie A o serie TV, senza abbonarsi regolarmente ai servizi legali come Dazn, Sky o Infinity.

Pirateria, la nuova strategia delle forze dell’ordine con i “siti esca”

Questi siti “esca”, creati appositamente dalle forze dell’ordine, sono progettati per sembrare piattaforme di streaming pirata legittime. Gli utenti che vi accedono, attratti da contenuti gratuiti o a basso costo, vengono invitati a fornire informazioni personali come nome, cognome e, talvolta, anche dati della carta di credito. In realtà, dietro questi portali si celano gli investigatori che monitorano il comportamento degli utenti, raccogliendo prove utili per identificare chi sta cercando di aggirare la legge.

L’efficacia della strategia e il contrasto alla pirateria

Secondo quanto riferito, queste piattaforme sono praticamente indistinguibili da veri e propri siti pirata. La strategia ha già dato i suoi frutti, con numerosi utenti che sono stati individuati grazie alla raccolta dei dati su questi portali di pirateria digitale. Il fenomeno, infatti, ha un impatto significativo sull’industria del calcio, con Dazn e la Lega Serie A in prima linea nel combattere questo mercato illegale che ogni anno sottrae circa 300 milioni di euro.

L’iniziativa si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla pirateria, che non si limita solo all’azione nei confronti dei distributori illegali di contenuti, ma punta direttamente anche sugli utenti. Le autorità e le aziende coinvolte sperano di fare leva sul potere deterrente delle sanzioni per ridurre l’uso del “pezzotto” (l’accesso illegale a contenuti protetti da copyright) e spingere gli utenti a fare abbonamenti legali.
Le sanzioni previste e il rafforzamento della lotta alla pirateria

Per chi viene identificato nell’utilizzo di questi servizi pirata, le sanzioni sono chiare. Secondo la legge, si va da 150 euro per una prima violazione, fino a un massimo di 5.000 euro per i recidivi. Non solo, si stima che per ottenere un reale effetto deterrente, sarebbe necessario sanzionare almeno 10.000 persone al mese. La misura, purtroppo, resta ancora lontana dall’essere applicata in modo così massivo, ma rappresenta un passo significativo nel contrasto alla pirateria.

Dazn e la Lega Serie A sono i principali sostenitori di questa iniziativa, che non riguarda solo il calcio, ma anche l’intero settore dell’intrattenimento digitale. Con l’aumento dell’accesso a contenuti illegali attraverso tecnologie come IPTV pirata o il cosiddetto “pezzotto”, queste iniziative hanno lo scopo di mettere un freno a un fenomeno che, oltre a danneggiare le casse delle aziende, mina la sostenibilità e la qualità dei contenuti offerti regolarmente.

Un futuro in cui il controllo diventa cruciale

L’utilizzo di siti esca è solo uno degli strumenti che le forze dell’ordine stanno impiegando nella lotta contro la pirateria digitale. Con l’evolversi della tecnologia, anche i metodi di contrasto devono adattarsi e diventare più sofisticati. I siti esca, seppur efficaci, non rappresentano la soluzione definitiva, ma sono sicuramente un passo importante verso una gestione più rigida e efficace del fenomeno pirata.

Se la strategia dovesse espandersi, con una maggiore applicazione delle sanzioni e l’individuazione di un numero significativo di trasgressori, potrebbe portare a un cambiamento culturale anche tra gli utenti, sensibilizzandoli maggiormente sui rischi e le conseguenze legate all’accesso illegale ai contenuti.

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