Il Napoli ha vissuto una giornata agrodolce, svegliandosi al primo posto in classifica dopo la vittoria contro il Genoa, ma concludendo la domenica da seconda forza della Serie A, a causa della vittoria dell’Atalanta sull’Empoli. Questa sintesi esprime bene il contrasto tra l’iniziale entusiasmo e la successiva preoccupazione per la prestazione mista contro il Genoa.
Napoli, le “due facce” di Genova fanno riflettere: Conte tiene la squadra a rapporto
Alla ripresa degli allenamenti, Antonio Conte dovrà affrontare con la squadra una delle prestazioni più altalenanti della stagione, quella di Marassi, dove il Napoli ha mostrato un primo tempo da scudetto, ma una ripresa inspiegabilmente deludente, riporta il Corriere dello sport
Un primo tempo da sogno, ma la ripresa è un incubo
Il Napoli ha dominato il primo tempo a Genova, mettendo in campo il miglior gioco della stagione, con una solidità impressionante. Ma nel secondo tempo è successo qualcosa di inaspettato: la squadra è diventata molle, passiva e disattenta, con Meret, il portiere, che ha dovuto compiere miracoli per evitare il peggio. La ripresa ha visto il Genoa costruire ben cinque palle gol limpide, mentre il Napoli ha concesso troppo, evidenziando disattenzioni difensive (come gli errori di Di Lorenzo, Anguissa e Jesus). Nonostante tutto, il Napoli è riuscito a portare a casa il risultato con un’importante vittoria, ma il campanello d’allarme su un possibile rilassamento post-primo tempo è forte.
I numeri stagionali: un Napoli che cambia marcia nei secondi tempi
Nonostante la delusione per la ripresa, i numeri stagionali del Napoli offrono una panoramica interessante. La squadra ha spesso cambiato marcia proprio nei secondi tempi, con sei vittorie ottenute grazie a performance nettamente superiori nella ripresa, come quelle contro Parma, Empoli, Como, Lecce, Roma e Udinese. In totale, il Napoli ha vinto otto partite e realizzato 15 gol nei secondi tempi, contro gli 11 segnati nei primi 45 minuti. La media punti è migliore nei secondi tempi (1.7 contro 1.5). Questi dati dimostrano che la squadra ha la capacità di reagire, ma l’allarme sul calo di intensità resta, soprattutto dopo quanto visto a Genova.
L’allarme mentale: un Napoli che ha rischiato troppo
L’inquietudine dopo il Genoa deriva da una questione mentale: un approccio troppo rilassato e una certa euforia dopo un primo tempo brillante. Il Napoli sembrava avere il controllo assoluto della partita, ma quel senso di sicurezza ha portato a disattenzioni che hanno rischiato di compromettere il risultato. L’assenza di Buongiorno, sebbene pesante, non può essere la causa principale. È probabile che la squadra abbia inconsciamente abbassato la guardia, pensando di aver già vinto. La squadra di Conte, che ha dimostrato grande disciplina e impegno in altre occasioni, dovrà riflettere sull’approccio mentale alla partita.
La reazione attesa e la prossima sfida contro il Venezia
Il Napoli, nonostante le difficoltà, ha mostrato una resilienza che lo ha portato a ottenere la dodicesima vittoria della stagione, a dimostrazione che il crollo di Marassi non è stato un disastro. Conte dovrà lavorare su questo aspetto psicologico, per evitare che il calo di tensione accada ancora. La squadra dovrà tornare a dare il massimo per 95 minuti, come richiesto dal tecnico, con il Venezia come prossimo avversario, dove si attende una reazione immediata. La lesione di Kvara, che ha avuto una breve assenza, potrebbe essere un parallelo: il Napoli, dopo il calo di Genova, avrà bisogno di un tempo per ritrovare la forma ideale, ma si riprenderà.
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