Moise Kean racconta la sua rinascita calcistica in una lunga intervista al Corriere della Sera, dove ripercorre l’anno difficile trascorso a Torino e il suo ritorno a splendere con la maglia della Fiorentina. Dopo una stagione travagliata, con gli infortuni che lo hanno condizionato, Kean ha trovato la sua dimensione a Firenze, dove ha segnato 14 gol in 21 partite, con una media impressionante di un gol ogni 112 minuti. Un cambiamento radicale che l’attaccante classe 2000 ha voluto raccontare così: “A Torino ero precipitato nel buio, a Firenze sono tornato a rivedere le stelle”.
Fiorentina, Moise Kean: “A Torino ero nel buio, a Firenze sono rinato”
Kean non ha nascosto le difficoltà vissute nella scorsa stagione, che gli sono costate anche l’opportunità di trasferirsi all’Atletico Madrid a gennaio: “Gli infortuni hanno pesato tantissimo e mi hanno condizionato. Ho perso tante occasioni, anche quella di andare a Madrid”. Tuttavia, l’attaccante ha scelto di non abbattersi: “C’è chi cade in depressione, io invece ho reagito”. E il cambiamento è arrivato con il trasferimento alla Fiorentina, una scelta che l’ha motivato profondamente: “Firenze mi ha fatto rinascere”, ha ammesso Kean, sottolineando come la città e il club gli somiglino per ambizione.
La scelta di Firenze e l’incoraggiamento di Vlahovic
Il passaggio alla Fiorentina, racconta Kean, è stato una decisione presa con grande determinazione: “Ho scelto Firenze perché mi somiglia, è ambiziosa come me”. Un ruolo importante in questa scelta lo ha avuto anche Dusan Vlahovic, suo ex compagno alla Juventus, che lo ha incoraggiato: “Quando è capitata l’opportunità, Vlahovic mi ha detto di venire a Firenze”. Inoltre, Kean ha rivelato che anche Raffaele Palladino, tecnico che lo voleva già al Monza nel gennaio precedente, è stato un fattore determinante nella sua decisione: “È una grande persona, per me più di un allenatore”.
La competizione in Nazionale e il confronto con Retegui
La rinascita di Kean con la Fiorentina gli è valsa anche il ritorno in Nazionale, dove la concorrenza con Mateo Retegui nelle gerarchie di Luciano Spalletti è diventata uno stimolo importante: “La competizione con Retegui mi motiva ancora di più. Lui segna tanto, ma anche io so cosa posso fare”. Kean ha parlato anche del suo forte legame con l’Italia, la sua terra d’origine: “La Nazionale è un onore. Ho scelto la maglia azzurra perché sono nato qui ed è giusto rappresentare il Paese in cui sei nato. Anche se il mio sangue è ivoriano e non lo dimentico”.
Con una nuova carriera che sembra essere rinata a Firenze, Kean si prepara ad affrontare nuove sfide, sia a livello di club che con la Nazionale, dimostrando che la determinazione e la voglia di riscatto possono trasformare anche i momenti più difficili in opportunità di successo.
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