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Due anni dalla scomparsa di Vialli, Lanna: “Luca vive sempre. Ricordarlo è un piacere”

Esattamente due anni fa ci ha lasciati Gianluca Vialli, storico attaccante italiano e della Nazionale. In molti lo ricordano e in particolare coloro che con lui hanno trascorso molto tempo, come Marco Lanna che ha parlato di lui a margine dell’inaugurazione della mostra “Un Uomo, un Campione, Gianluca Vialli” a Genova.

Due anni dalla scomparsa di Vialli, Lanna: “Luca vive sempre. Ricordarlo è un piacere”

Il 5 gennaio del 2023 ci ha lasciato Gianluca Vialli dopo aver perso la battaglia contro il brutto male che lo aveva colpito. L’ex attaccante italiano è stato un volto storico del calcio italiano negli anni ’90, legando la sua carriera in gran parte alla Sampdoria. In molti, nel giorno dell’anniversario della sua morte lo hanno voluto omaggiare, come Marco Lanna, suo grande amico, che è intervenuto nel corso dell’inaugurazione della mostra “Un Uomo, un Campione, Gianluca Vialli” organizzata a Genova dal Museo Samp & Doria.

Queste le parole di Lanna: “Per noi Luca vive sempre. Non è oggi che lo ricordo ma io tutti i giorni in ufficio ho le sue immagini, la sua maglia. E’ una presenza costante nella mia vita. Ricordarlo è un piacere. C’è la mancanza ma c’è anche il piacere di ricordarlo perché ci sono dei ricordi di momenti bellissimi vissuti insieme”.

C’è la spinta del tifo sampdoriano che vuole legarsi a quei momenti ma anche all’idea di Vialli che la Sampdoria torni a splendere.
“Dal 2019, quando venne a Genova in incognito, abbiamo fatto diversi giri. Ha voluto vedere il centro sportivo di Bogliasco com’era e come stava diventando. Gli ho fatto vedere delle case quando era lì lì per comprare la società. Abbiamo parlato molto di quelli che erano i progetti. L’idea era di fare un’evoluzione del modello Mantovani riportato 30 anni dopo con tutte le difficoltà e le cose un po’ facili che ci sono 30 anni dopo. L’avevamo chiamata ‘L’era Mantovani 4.0’ perché i valori dovevano rimanere quelli riportati ad una gestione cambiata perché il mondo è cambiato a livello amministrativo. I valori, ripeto, dovevano rimanere quelli. Non potevano cambiare”.

Francesco Landi

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