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Udinese, cosa rischia Maduka Okoye per l’indagine sulle scommesse? Il fatto

Maduka Okoye, portiere tedesco naturalizzato nigeriano dell’Udinese, è al centro di un’indagine della Procura di Udine per un presunto caso di scommesse anomale legate alla partita Lazio-Udinese dell’11 marzo scorso.

Udinese, cosa rischia Maduka Okoye per l’indagine sulle scommesse? Il fatto

La notizia è stata riportata dal Messaggero Veneto.

Indagine per truffa: coinvolto anche il titolare di una pizzeria
L’accusa nei confronti di Okoye e del titolare di una pizzeria abitualmente frequentata da giocatori e dirigenti dell’Udinese è di truffa. L’inchiesta è stata avviata dopo una segnalazione della Sisal su scommesse per importi rilevanti, legate all’ammonizione del portiere durante la partita, vinta dai friulani per 2-1.

Okoye era stato ammonito al 64’ per perdita di tempo, un episodio che aveva preoccupato il tecnico Gabriele Cioffi, spingendolo a inviare un collaboratore a dialogare con il portiere per evitare ulteriori provvedimenti disciplinari.

Conseguenze penali e sportive per Okoye
Se riconosciuto colpevole, Okoye rischia gravi conseguenze, sia penali sia sportive. Sul fronte sportivo, il Codice di Giustizia Sportiva prevede:

Inibizione o squalifica per un minimo di 4 anni.
Ammenda minima di 50.000 euro.
Questa sanzione, regolata dagli articoli 2 e 30 del Codice, si applica a tutti i tesserati che svolgono attività agonistica, tecnica o organizzativa rilevante per il sistema federale.

Differenze rispetto ai casi Tonali e Fagioli
A differenza di casi recenti come quelli di Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, che avevano scommesso su partite senza influenzarne l’esito, l’accusa contro Okoye è più grave. L’indagine suggerisce che il portiere avrebbe intenzionalmente cercato di essere ammonito, un comportamento che potrebbe configurare un illecito sportivo diretto.

Udinese: prevenzione e nuovi acquisti
L’Udinese ha già preso misure preventive, tesserando il portiere norvegese Selvik dopo l’operazione al polso di Okoye. Tuttavia, l’iscrizione del portiere nel registro degli indagati risale a dicembre, il che fa pensare che il club volesse tutelarsi anche in vista di possibili provvedimenti della giustizia sportiva.

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