L’edizione odierna de “La Repubblica” ha commentato il mercato del Napoli, soffermandosi sul sostituto di Kvaratskhelia.
Repubblica – Il Napoli esce indebolito dal mercato di gennaio! Azzurri molto più interessati a mettere a posto i conti…
Game over, con un attivo record di 75 milioni. La sessione invernale del mercato si è conclusa a mezzanotte in punto di ieri e ha dato una risposta inequivocabile sulle priorità stagionali del Napoli: molto più interessato a mettere a posto i suoi conti che a inseguire il sogno concreto del quarto scudetto, a dispetto dell’esaltante primato in classifica – ad appena 15 giornate dalla conclusione del campionato – della squadra di Antonio Conte. Il club di Aurelio De Laurentiis ha deciso infatti di non intaccare nemmeno di un centesimo il tesoro incassato per la clamorosa cessione al Paris Saint Germain di Khvicha Kvaratskhelia: sostituito soltanto in extremis con l’arrivo low cost dal Milan di Noah Okafor. L’attaccante svizzero, 25 anni a maggio, è stato ingaggiato in prestito oneroso per un milione e mezzo: la stessa cifra che era entrata in precedenza nelle di nuovo floride casse azzurre grazie alle due partenze con una formula identica del portiere Caprile al Cagliari e del centrocampista Folorunsho alla Fiorentina. Gli spiccioli avanzati dalle tre operazioni (500 mila euro) sono stati spesi per l’ingaggio dal Lecce del giovane albanese Luis Hasa.
Pari e patta, insomma. L’enorme plusvalenza realizzata con l’addio del campione georgiano, “MVP” del titolo tricolore conquistato il 4 maggio del 2023, è servita per compensare i costi sostenuti nella scorsa estate per gli acquisti di Buongiorno, Neres, McTominay, Lukaku e Gilmour. Il bilancio è in salvo e il futuro s’annuncia florido, col ritorno in Champions League già ipotecato a inizio febbraio e la valanga di soldi in arrivo a luglio, quando diventerà definitivo pure l’addio di Victor Osimhen. Ma intanto il Napoli manda in archivio la peggiore sessione di mercato della sua quasi centenaria storia: tirando le somme soltanto dal punto di vista tecnico. È stata infatti indebolita in maniera quasi sfacciata una squadra in piena lotta per lo scudetto e non è una giustificazione la comprensibile necessità di sistemare i conti. Troppo fumo e poco arrosto, insomma, anche se il Napoli si può consolare con il tesoro messo in cassaforte grazie alla cessione di Kvaratskhelia, rimasto intatto.
Carlo Gioia