Il Napoli trova il terzo pareggio consecutivo. Dopo Roma e Udinese, anche la Lazio di Baroni recupera il match nel finale e strappa il punto all’Olimpico. Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa post partita del 2-2 contro i biancocelesti.
Napoli, Conte in conferenza: “Non posso non essere soddisfatto, mi piace lo spirito dei miei ragazzi. Faccio i complimenti a Raspadori”
Sulla prestazione
“Non posso non essere soddisfatto. Sapevamo il tipo di squadra che è la Lazio e la gara secondo me è stata una buona prestazione. Sicuramente il rammarico c’è perché qui all’Olimpico abbiamo lasciato 4 punti al 90esimo. Detto questo, questa gara ha un peso diverso per il fatto di aver dimostrato che non si vuole mollare a prescindere dagli inconvenienti che abbiamo incontrato e stiamo incontrando. Mi piace molto lo spirito di questi ragazzi che hanno sempre voglia di andare oltre l’ostacolo senza dire niente. Altrimenti non avremmo questa classifica, fidatevi. Per me è una classifica straordinaria per quello che sta facendo, anche se qualcun altro la può pensare diversamente. Oggi c’è stato il quarto cambio modulo, essere costretti a cambiare la quarta volta in sette mesi per tante vicissitudini significa che c’è grande disponibilità e lavoro di questi ragazzi. Lo dicevo che saremmo stati duri da battere. La Lazio e l’Atalanta ci avevano battuto nel girone d’andata. Nel girone di ritorno abbiamo battuto l’Atalanta e oggi fino al 90esimo vincevamo la partita. Non era facile oggi giocare in questo ambiente quindi ci prendiamo comunque il punto. Andiamo avanti a testa alta con l’obiettivo di uscire con la maglia sudata dal campo, è questo che dobbiamo fare e che i nostri tifosi devono apprezzare”.
Su Raspadori
“Faccio i complimenti a Jack come glieli ho fatti anche in passato Lui, come gli altri, hanno contribuito in maniera importante alla somma di tutti questi punti. È un ragazzo serio e applicato, e nel momento in cui ho potuto sfruttare le sue caratteristiche per emergenza – perché diciamocela tutta, è per emergenza, perché il modulo 4-3-3 ci ha portato a essere qui in classifica – però con il cambio modulo ho fatto fare a Jack quello che sa benissimo. Abbiamo un po’ sopperito all’uno contro uno sugli esterni andando un po’ per vie centrali”.
Sull’interpretazione del sistema di gioco
“Sul sistema di gioco ci devi lavorare e come tutte le cose ci vuole tempo per vedere dei miglioramenti. Noi nel momento in cui c’è stata la notizia dell’indisponibilità di Neres, così come Spinazzola e Olivera, ci dava delle problematiche per il vecchio sistema. Anche il rientro di Buongiorno… Non giocava da due mesi e mezzo e metterlo in una difesa a quattro sarebbe stato diverso. Ci sono tante considerazioni che un allenatore fa. Loro sono stati bravi perché abbiamo dei concetti di base e cerchiamo di sfruttarli, anche in questo sistema abbiamo provato a farlo. I centrocampisti sono sempre in tre a differenza di inizio stagione con il 3-4-2-1 e i due centrocampisti erano più di costruzione – che poi Anguissa è più un assaltatore – non ho modificato la parte importante che erano i centrocampisti. E anche sfruttando la posizione di Raspadori abbiamo cercato di costruire un nuovo modulo che però non so per quanto continueremo a farlo. Speriamo che pian piano rientrino dagli infortuni, però sapete benissimo ché anche quando rientri dall’infortunio poii c’è bisogno del tempo di adattamento. Qualsiasi cosa faremo la faremo sempre per il bene della squadra. Oggi ho sacrificato Politano per il bene della squadra, lui poi è entrato però lo vedo più a destra che a sinistra. Alla fine Mazzocchi mi ha chiesto il cambio intorno al 72esimo, l’ho tenuto fino all’80esimo e ho dovuto trovare un’altra soluzione in corsa. E non è mai facile. Però complimenti anche a Rafa Marin che è un ragazzo serio e che si allena, ha avuto la soddisfazione di esordire in campionato ed è un altro mattoncino che stiam mettendo. Sono tutti partecipi e coinvolti. Se io posso dare un po’ di spazio lo do, a volte un po’ per necessità altre per merito. È un gruppo eccezionale che va oltre le difficoltà”.
Francesco Landi
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