Ore 18, Napoli-Inter. Resa dei conti per lo scudetto? Non esageriamo. Primo, perché, al calcio d’inizio, l’Atalanta, impegnata a Bergamo contro il Venezia, potrebbe essere in testa, accanto all’Inter e oltre il Napoli. Esiste quindi un terzo incomodo. Lo riporta la Gazzetta
Conte per ripartire, Inzaghi per la fuga: Napoli-Inter da scudetto, le chiavi della sfida
Secondo, perché quello di stasera non è uno spareggio, come lo fu Napoli-Milan nel 1987-88, a tre giornate dal termine. Ora ne mancano 12, cioè 36 punti nel piatto. Qualsiasi risultato uscirà dal Maradona non esprimerà un verdetto definitivo. Partita importante, non determinante, che rischia di pesare più nella testa che in classifica.
Il momento
Dopo tre pareggi e il tonfo in riva al lago di Como, Conte avrebbe bisogno come il pane di una vittoria ricostituente: battere i campioni in carica, superarli in classifica e ritrovarsi di nuovo solo in vetta restituirebbe piena consapevolezza e butterebbe benzina sul fuoco del sogno popolare. Ma Conte non ha le spalle al muro, non è costretto a cercare l’impresa disperata. In settimana ha sorriso alla qualificazione dell’Inter in Coppa Italia. Sa bene quante energie spolpino due derby di semifinale che vanno a ingolfare l’agenda, già appesantita dalla Champions. Perciò, avendo sofferto un infortunio pesante (Anguissa), Antonio potrebbe anche non disprezzare l’ipotesi del pareggio, che terrebbe a tiro l’Inter, programmando il sorpasso scudetto nel medio-lungo termine. Pareggio che non disprezzerebbe nemmeno Simone, perché gli consentirebbe di tenere la testa avanti, in solitaria, pur sapendo che sprofondare il Napoli a -4, dilatandone crisi e insicurezze, avrebbe il senso di uno strappo secco, se non proprio della fuga. Non è da escludere insomma una partita molto tattica, anche perché i due moduli a specchio (3-5-2) favoriscono ancora di più le strategie di incartamento.
Le scelte di Conte
Conte dovrebbe riproporre la formazione di Como, con un’eccezione: Gilmour per Billing. In faccia a Mkhitaryan non è necessaria troppa fisicità e lo scozzese, oltre ad aiutare il palleggio di Lobotka, potrà francobollare la costruzione di Calhanoglu, come a San Siro. Senza risultati eccelsi, in realtà, dal momento che Gilmour tardò ad accorciare sul centrocampista turco che firmò il pareggio. La rinuncia a una delle due mezz’ali vitaminiche (Billing) rientra nel tentativo di migliorare la qualità del 3-5-2 che nelle ultime uscite è stata abbastanza scadente. Se il cambio di modulo ha dato compattezza e ha fatto la gioia del rifiorito Raspadori, ci hanno perso Di Lorenzo, meno abilitato a spingere; Politano, chiamato a una copertura più sfiancante; e McTominay che assalta la porta da più distante. Già Lukaku non brilla per mobilità, se latitano i rifornimenti e si fatica ad avvicinarlo, si rischiano le imbarazzanti statistiche di Como: otto palloni toccati da Big Rom.
Lautaro-Lukaku
Anche l’Inter, contro un Genoa ermetico, ne è venuta fuori solo grazie a un’incornata di Lautaro su corner. Ecco, i calci da fermo possono diventare un fattore. L’Inter è la squadra che ha ricavato più gol da palle inattive, ma anche le torri che può muovere Conte sono poderose: Buongiorno, Rrahmani, McTominay, Lukaku… Non a caso, a San Siro, lo scozzese sbloccò il risultato su una palla dalla bandierina. Il duello Barella-McTominay, tecnica, cuore e chilometri, fu la polpa dell’andata, facile che caratterizzino anche il ritorno. Inzaghi continuerà la ricerca del miglior Calhanoglu, che può dettare il cambio di passo. All’andata sbagliò un rigore. All’andata, l’Inter non certificò nel tabellino la superiorità sul campo. Quel pareggio nella sofferenza aiutò il Napoli a riprendersi dopo il 3-0 subito dall’Atalanta. Conte stasera ci riprova: ripartire con una prestazione di valore contro l’Inter. Inzaghi, invece, dopo aver raccolto 2 punti in 4 incroci con Milan e Juve, e dopo aver impattato con il Napoli a San Siro, vuole tornare a vincere uno scontro diretto.
Anche per Simone, vigilia senza troppi dubbi. Quello annunciato sul recupero di Thuram, che ieri si è allenato bene, profuma di pretattica. ThuLa piena al Maradona. A San Siro, Lautaro e Lukaku furono bullizzati da Buongiorno e Acerbi. Il duello dei bomber delusi. Vediamo stasera. Big Rom non segna dal 25 gennaio, il Toro ne ha dette un paio al Padreterno e stasera gioca nello stadio del D10s.