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Giuseppe Rossi e il calcio: tra sogni, rimpianti e occasioni sfumate

Giuseppe Rossi è stato uno dei talenti più cristallini del calcio italiano degli ultimi decenni. La sua carriera, purtroppo, è stata segnata da una serie di infortuni che gli hanno impedito di raggiungere l’apice che il suo talento gli avrebbe potuto garantire.

Giuseppe Rossi e il calcio: tra sogni, rimpianti e occasioni sfumate

In un’intervista al Corriere della Sera, l’ex attaccante ha raccontato le grandi occasioni mancate e il lato meno romantico del mondo del calcio.

“Il calcio è un mondo falso”
Rossi non usa mezzi termini per descrivere la sua esperienza:
“Fino al giorno prima mi volevano tutti, poi più nessuno”. Il riferimento è chiaro: nel calcio l’entusiasmo per un giocatore può svanire nel giro di poco tempo, soprattutto quando le condizioni fisiche non sono più ottimali.

Le occasioni mancate: da Guardiola alla Juventus
Nel corso della sua carriera, Pepito Rossi è stato vicino a diverse squadre di prestigio, ma per varie ragioni i trasferimenti non si sono concretizzati.

Barcellona e Guardiola
Rossi svela un aneddoto curioso sulla trattativa che lo avrebbe potuto portare in blaugrana: “Mi trovavo ad Acquaviva d’Isernia, il paese di mia madre. Il cellulare non prendeva e camminavo per strada con le braccia al cielo cercando una tacca di segnale”. Alla fine, però, il Barcellona optò per Alexis Sánchez.

Juventus e il ruolo di erede di Del Piero
Un altro treno importante fu quello della Juventus, dove avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Alessandro Del Piero: “Ero in macchina con mio zio, mentre parlavo con Marotta e Conte. Offrirono quasi 30 milioni, ma il Villarreal, appena tornato in Champions, non se la sentì di cedermi”.

L’inizio della carriera e il rapporto con il padre
Rossi racconta anche il suo approdo al Manchester United: a 17 anni un emissario del club lo incontrò a Parma, gli consegnò una spilla con il logo dei Red Devils e firmò il contratto in un ristorante.

L’episodio più toccante, però, riguarda il legame con il padre, che lo accompagnò in Italia quando, a 12 anni, lasciò gli Stati Uniti per entrare nel settore giovanile del Parma. Rossi ricorda il senso di solitudine e le difficoltà di adattamento, fino a quando sua madre venne a trovarlo, regalandogli un abbraccio che non ha mai dimenticato. Solo più tardi il padre gli confessò che aveva tenuto pronte le valigie per un mese, pronto a riportarlo in America se fosse stato necessario.

Un talento frenato dagli infortuni
Nonostante le qualità tecniche indiscutibili, gli infortuni hanno reso la carriera di Giuseppe Rossi una continua lotta contro il destino. Il calcio italiano ha perso troppo presto un talento che avrebbe potuto scrivere pagine ancora più importanti nella storia di questo sport.

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