L’Everton sta per intraprendere una delle transizioni più significative della sua storia. Dopo 133 anni, il club abbandonerà Goodison Park, il leggendario stadio che ha visto i Toffees protagonisti di epiche battaglie, per trasferirsi nel nuovo impianto situato sul molo del Bramley-Moore Dock. La nuova arena, che è attualmente in fase di collaudo, sarà pronta ad accogliere la squadra già dalla prossima stagione, segnando l’inizio di un capitolo entusiasta per il club.

L’Everton si prepara a una nuova era: addio a Goodison Park e novità blu per il ketchup

Il nuovo stadio, progettato per essere una delle strutture più moderne d’Inghilterra, stando a quanto evidenziato da Calcio e Finanza, avrà una capienza di 52.888 posti, circa 13.000 in più rispetto a Goodison Park. Ma non si tratta solo di una nuova casa per la squadra, ma anche di un vero e proprio simbolo della trasformazione dell’Everton sotto la nuova gestione del Friedkin Group. L’intenzione è quella di creare un ambiente che possa ospitare non solo il calcio maschile, ma anche eventi e concerti internazionali, facendo di questa nuova struttura un punto di riferimento per Liverpool e per il calcio mondiale.

Una novità curiosa che ha fatto il giro dei tifosi riguarda il cibo servito nello stadio. Il ketchup, una delle salse più amate dai britannici, non sarà rosso ma blu. Questa scelta bizzarra è stata motivata dal desiderio di evitare associazioni cromatiche con i rivali storici del Liverpool, i “Reds”. Pertanto, per garantire un’esperienza completamente immersa nei colori sociali del club, il ketchup sarà servito in una versione blu, un piccolo ma simbolico tocco distintivo che aggiunge un sapore di originalità all’intera operazione.

Intanto, mentre si avvicina l’inaugurazione del nuovo stadio, cresce anche l’attesa per il futuro della squadra femminile dell’Everton. Secondo quanto riferito da The Athletic, il club starebbe valutando l’ipotesi di trasferire la squadra femminile a Goodison Park, il leggendario stadio che ha ospitato la squadra maschile per oltre un secolo. Questo potrebbe essere un altro passo significativo nella visibilità e valorizzazione del calcio femminile, dopo che anche altre squadre come l’Arsenal e l’Aston Villa hanno preso iniziative simili.

Andrea Alati

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