Il presidente dell’Empoli, avversario il prossimo lunedì sera del Napoli di Conte, interviene sul momento della squadra e sul tema dei giovani: “Basta fischi, servono sostegno e coraggio”
Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi ha parlato durante il Social Football Summit Snack, evento organizzato all’Arena Civica di Milano, toccando vari temi, dal momento della prima squadra fino alla gestione dei giovani nei vivai.
“Empoli, isola felice: i fischi sono stati ingenerosi”
“La squadra sta dando tutto, siamo a due punti dalla salvezza. Nessuno si sta tirando indietro. Empoli è un’isola felice, ma per restarlo serve che anche il pubblico sia con noi fino alla fine”, ha detto Corsi.
“Capisco la delusione, ma i fischi a fine partita sono stati ingenerosi. Chi vuole lamentarsi, segua Pistoiese o Prato. Noi da vent’anni facciamo la spola tra Serie A e Serie B, con ragazzi che si impegnano davvero. Non è roba da Empoli”.
Corsi chiarisce le sue parole: “Ho parlato a mente calda”
Attraverso una nota pubblicata sul sito ufficiale del club, Corsi ha poi voluto chiarire il senso delle sue dichiarazioni post-partita, specificando che non voleva mancare di rispetto a nessuno:
“Volevo solo difendere un gruppo che ogni giorno dà tutto. I fischi fanno male, ma comprendo che un tifoso possa esprimere il suo pensiero. Siamo a due punti da un traguardo impensabile: la quarta salvezza consecutiva in A. Questo è il nostro scudetto”.
“Abbiamo iniziato oltre le aspettative e ora affrontiamo un momento di difficoltà. È il nostro campionato, con equilibrio e coraggio possiamo farcela. Ma serve l’aiuto di tutti: società, squadra, staff e soprattutto tifosi”.
Giovani e Primavera: “Servono più coraggio e visione”
Corsi ha poi aperto una riflessione sulla gestione dei settori giovanili:
“Ora in Primavera fanno giocare i 2005 e i 2004… tra poco mettono in campo pure noi! È un campionato snaturato. La maggior parte dei ragazzi non ha sbocchi reali. In Spagna fanno debuttare i 2005 e i 2006 in prima squadra, noi dovremmo mettere in campo i 2007 e 2008 in Primavera”.
Una provocazione che punta il dito contro l’eccessivo pragmatismo dei club italiani nei settori giovanili, spesso più orientati ai risultati che allo sviluppo dei veri talenti.
Gravina risponde: “Serve una crescita di sistema”
Sul tema è intervenuto anche il presidente FIGC Gabriele Gravina, presente all’evento:
“Mi chiedo perché, se abbiamo ragazzi con qualità, poi non riescano a diventare campioni. È solo colpa dei club che non danno spazio? O c’è un problema di sistema? La FIGC si assume le sue responsabilità. Ma lavorare solo sul minutaggio può diventare un alibi.”
Gravina ha però anche sottolineato come qualcosa si stia muovendo:
“Il movimento sta crescendo. I giovani trovano sempre più spazio, ma serve continuità e un approccio culturale diverso.”
Empoli, ora sette finali per la salvezza
In chiusura, Corsi ha guardato al futuro prossimo:
“Abbiamo sette partite per conquistare il nostro sogno. Servono consapevolezza, umiltà e fame. Ci giochiamo la Serie A e vogliamo farlo con tutti dalla nostra parte.”