Dopo lo striscione, arriva il comunicato del tifo organizzato bianconero: “Mostriamo dissenso in modo corretto”
La Curva Nord dell’Udinese prende ufficialmente posizione dopo lo striscione offensivo rivolto al portiere del Milan Mike Maignan, affisso nei pressi del Bluenergy Stadium nei giorni precedenti alla sfida contro i rossoneri. Il contenuto del messaggio – “Maignan uomo di m…” – è stato prontamente rimosso, ma ha riacceso il dibattito sulle tensioni tra una parte del tifo friulano e l’estremo difensore francese.
Il comunicato dei tifosi: “Non siamo razzisti, ma Maignan ha generalizzato”
Il tifo organizzato ha diffuso una nota ufficiale in cui prende le distanze da qualsiasi accusa di razzismo:
“Friuli, Udine e la Curva Nord non sono razzisti. Dimostriamolo. Il nostro dissenso verso Mike Maignan – il popolo friulano non dimentica – deve essere espresso in maniera civile, senza cadere in atteggiamenti discriminatori. Andiamo oltre le risonanze mediatiche, facciamoci sentire restando nei limiti della correttezza, da sempre riconosciuta alla nostra tifoseria. Ora e sempre, forza Udinese”.
Il precedente: l’episodio del 2024 e le conseguenze
Udinese, dg Collavino: “Escluso a vita dallo stadio chi ha insultato Maignan”
Il riferimento è alla gara tra Udinese e Milan disputata a gennaio dello scorso anno, conclusasi 3-2 per i rossoneri. Durante quella partita, alcuni insulti razzisti provenienti dalla Curva Nord furono rivolti a Maignan. Il portiere francese, profondamente colpito, segnalò l’accaduto agli ufficiali di gara, portando alla sospensione temporanea del match e denunciando l’intero settore come ostile.
Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza, la Questura di Udine identificò i responsabili: quattro persone – tre uomini e una donna – tra i 32 e i 45 anni, tutte successivamente colpite da Daspo per la durata di cinque anni. A livello sportivo, l’Udinese fu costretta a disputare due gare casalinghe a porte chiuse nel settore Curva Nord.
Curva e Maignan, tensione ancora viva
La Curva Nord contesta a Maignan di aver esteso il giudizio razzista a tutta la tifoseria, accusandolo di generalizzazione e alimentando la convinzione, tra alcuni sostenitori, di una narrazione mediatica non sempre equa.
Il clima, dunque, resta teso, ma il comunicato invita chiaramente a mantenere toni civili e ad abbandonare ogni forma di discriminazione, pur continuando a esprimere dissenso per quanto accaduto in passato.