L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si è soffermata su Pasquale Mazzocchi, terzino del Napoli.
CorSport – Napoli, Mazzocchi torna titolare dopo due mesi! L’unico napoletano in rosa non ha mai mollato
Un tifoso speciale in campo e non sugli spalti, da una prospettiva inedita, a completare l’undicesimo sold out stagionale, il sesto di fila al Maradona. Pasquale Mazzocchi sa bene che ci sono occasioni uniche che nel corso di una stagione diventano anche irripetibili. La sua potrebbe arrivare lunedì sera a Fuorigrotta contro l’Empoli. La squalifica di Di Lorenzo gli apre le porte del ritorno in campo, sulla destra, con una maglia da titolare che sembra aspettarlo e suggerirgli: ora tocca a te. L’unico napoletano in rosa avvertirà sulla propria pelle, che è azzurra, tutto il peso nobile di un appuntamento di prestigio per restare aggrappati all’Inter continuando a inseguire il sogno scudetto. Quello del 2023 Mazzocchi l’ha vissuto da tifoso a pochi chilometri dalla felicità. Vestiva ancora la maglia della Salernitana. Pochi mesi dopo, gennaio 2024, riuscì a realizzare il suo, quello più intimo, ma a volare sempre più in alto vien la voglia e ora il tricolore è una dolce tentazione, un’altra, per alzare di nuovo l’asticella.
Mazzocchi ha giocato l’ultima da titolare il 15 febbraio all’Olimpico contro la Lazio. Fu schierato a sinistra perché quello era il periodo dell’emergenza mancina con la doppia e contemporanea assenza di Olivera e Spinazzola. Era stato titolare anche nella partita precedente contro l’Udinese. Poi, dopo la Lazio, si arrese anche lui ad un fastidio fisico, ad un problema al polpaccio. È rientrato solo col Milan per gli ultimi cinque minuti, alla fine, rincorrendo tutti a difesa del prezioso vantaggio. Ora la chance può arrivare dall’altra parte del campo, a destra, che poi sarebbe casa sua, la fascia che percorrerebbe col piede naturale pur avendo ricoperto spesso entrambe le corsie. In questi giorni, come sempre, si sta allenando al massimo. Spera in una possibilità che Conte può concedergli senza lo squalificato Di Lorenzo e con Spinazzola, altro duttile specialista del ruolo, ancora in dubbio. Sono giorni d’attesa e di impegno aspettando di vivere a stretto contatto col sogno. La partita di lunedì avrà un significato notevole e Mazzocchi, a un passo dalla famiglia, gli amici di sempre, la sua infanzia, è pronto.
La sua avventura con Conte è cominciata da titolare e da protagonista. Mazzocchi ha giocato a destra le prime quattro di campionato. Era lui la prima opzione nel primo modulo stagionale, il 3-4-2-1, con Di Lorenzo alle sue spalle e con Politano esterno offensivo più accentrato. Verona, Bologna, Parma, Cagliari e poi l’arrivo di McTominay e il passaggio al 4-2-4 che lo ha costretto alla panchina. Dalla Juve in poi, 21 settembre, è cominciato un altro campionato. Mazzocchi ha accettato sempre col sorriso il ruolo di alternativa. Veniva premiato nel finale, a lui si affidava Conte quando c’era da difendere un risultato. Sfruttava la sua freschezza atletica, quella grinta e quel senso di appartenenza che spesso in campo si traduceva in uno sprint convinto, una rincorsa senza fiatone. In totale, per ora, sono 19 le presenze complessive, di cui 2 in Coppa Italia. 31 da quando è al Napoli. Oltre un anno fa la chiamata di una vita. In lacrime, Mazzocchi chiese a Walter Sabatini, entrando nel suo ufficio, di lasciarlo partire: lo ha raccontato di recente l’ex ds della Salernitana. Una bella favola, la sua, alle porte dei 30 anni da compiere a luglio: c’è sempre tempo per realizzare i sogni ma lunedì converrà piantare per bene i piedi a terra. Pasquale da Barra lo sa. Lo fa da una vita.
Carlo Gioia