Serviva completare l’opera, e missione compiuta è stata. La Fiorentina conquista la semifinale di Conference League per il terzo anno di fila, nonostante qualche brivido di troppo contro un Celje tutt’altro che arrendevole. Finisce 2-2 al Franchi, ma è sufficiente per passare il turno, grazie al vantaggio maturato all’andata in Slovenia.
La Fiorentina soffre, reagisce e vola ancora: terza semifinale europea consecutiva
I viola approcciano il match con personalità, sospinti dal tifo del Franchi. Palladino si affida a una formazione di sostanza, senza fare troppi calcoli. Dopo qualche timido tentativo iniziale, è Mandragora a rompere l’equilibrio con un inserimento perfetto su assist di Pongracic, firmando l’1-0 che sembra indirizzare la serata. Ma il Celje non ci sta a fare la comparsa e al rientro dagli spogliatoi cambia volto alla partita. Prima Matko punisce una disattenzione difensiva con un tap-in sotto porta, poi Nemanic gela il Franchi con un colpo di testa che ribalta il risultato, rimettendo tutto in parità sul piano del doppio confronto.
Quando il momento si fa complicato, serve qualcuno che riaccenda la luce. E Moise Kean risponde presente: l’attaccante si gira in area con eleganza e precisione, siglando il 2-2 che ridà ossigeno alla Fiorentina e frena l’entusiasmo sloveno. I gigliati sfiorano anche il sorpasso con Ranieri e ancora Kean, ma entrambi si vedono annullare le rispettive reti per posizione irregolare. Nel finale cresce un po’ di tensione, ma nulla che possa cambiare il destino del match. Dopo sei minuti di recupero, l’arbitro Pinheiro fischia tre volte: può partire la festa, anche se con un pizzico di sudore in più del previsto.
Andrea Alati