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Coppa Italia, bufera su Doveri: “Errore non concedere il recupero, andava espulso Inzaghi”

MILAN, ITALY - NOVEMBER 09: FC Internazionale coach Antonio Conte looks onduring the Serie A match between FC Internazionale and Bologna FC at Stadio Giuseppe Meazza on November 09, 2022 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dai vertici arbitrali filtra una valutazione netta: l’arbitro Daniele Doveri ha commesso un errore grave nella semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Inter e Milan, non assegnando il recupero finale. Una scelta che ha sollevato polemiche e che, stando al regolamento, non trova giustificazioni.

Coppa Italia, bufera su Doveri: “Errore non concedere il recupero, andava espulso Inzaghi”

Il regolamento è chiaro: il recupero va sempre concesso
Il punto 3 della Regola 7 del gioco del calcio specifica che ogni periodo di gioco deve essere prolungato per compensare il tempo perduto, tra cui:

sostituzioni,

infortuni,

perdite di tempo,

provvedimenti disciplinari,

interventi VAR,

interruzioni per esigenze mediche (come il cooling break),

qualsiasi altra causa rilevante.

Nella gara di San Siro, invece, il fischio finale è arrivato al minuto 90 senza alcun minuto di extra time, nonostante le sostituzioni e altre interruzioni regolarmente avvenute nel corso del secondo tempo.

Il caso Inzaghi: frase al quarto uomo e mancata espulsione
A complicare ulteriormente la vicenda, c’è l’episodio che coinvolge Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, che si sarebbe rivolto al quarto uomo Aureliano con parole forti:

“Non voglio recupero, non mi prendere per il c…”.

Un’espressione chiaramente colta dalle telecamere. Anche su questo punto arriva la censura dei vertici arbitrali:

Inzaghi avrebbe dovuto essere espulso, in quanto la sua frase rappresenta un comportamento antisportivo e potenzialmente lesivo della regolarità della gara.

Un precedente destinato a far discutere
L’episodio è destinato a far rumore, sia per le sue implicazioni regolamentari, sia per il peso della sfida. Le decisioni (o le omissioni) di Doveri potrebbero infatti influenzare i prossimi sviluppi sul piano disciplinare e sulle designazioni future.