Home » Castellacci, ex medico della Nazionale: “I calciatori hanno un decalogo anti-coronavirus. Il tampone? Andrebbe fatto. Ho un aneddoto su Gattuso”
Interviste

Castellacci, ex medico della Nazionale: “I calciatori hanno un decalogo anti-coronavirus. Il tampone? Andrebbe fatto. Ho un aneddoto su Gattuso”

Gattuso

A Radio Marte, nel corso della trasmissione “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Enrico Castellacci, presidente del gruppo medici sportivi della Serie A e ex storico medico sociale della Nazionale italiana. Si parlato di come il mondo del calcio sta affrontando l’emergenza Coronavirus, ma anche di Rino Gattuso.

Le parole di Castellacci

“Di fronte alla salute delle persone non deve sembrare un’eresia sospendere un campionato o giocarlo a porte chiuse. Sembrava avessi detto qualcosa fuori dal mondo qualche giorno fa, ma davanti alla salute dei cittadini bisogna stare attendi. E’ vero che il calcio è importante per noi italiani, ma è un’offesa alla loro intelligenza se si pensa che la gente non comprenda quest’emergenza. Secondo me si deve prendere una decisione univoca, una volta per tutte.

Il calcio è uno sport di contrasto. La distanza di sicurezza per il contagio dovrebbe essere di quasi 2 metri. Quindi irrealizzabile all’interno di una contesa calcistica. Tutti questi provvedimenti vengono fatti per la seria A, B e C, ma ricordiamoci anche delle competizioni amatoriali e dilettantistiche. Le direttive devono essere generalizzate a tutte le partite, anche a quelle che richiamano meno persone. Le norme di comportamento devono essere applicate a tutte. Anche se le gare sono a porte chiuse ci sono calciatori, magazzinieri, giornalisti, tecnici, addetti ai lavori… Ci saranno dei problemi anche andando all’estero.

Che lavoro devono fare i club per monitorare i giocatori? I medici sociali sono allertati in tal senso. Io sono presidente nazionale dei medici del calcio. I dubbi che ho io sono in tutte le società. La Federazione medico-sportiva ha fatto bene ad emanare un decalogo di ciò che i calciatori possono fare per prevenire il contagio. Ognuno deve avere il proprio asciugamano, la propria bottiglietta con il nome, devono esserci disinfettanti in ogni parte dello spogliatoio.

Fare il tampone ai calciatori? Il tampone ti permette di vedere se il calciatore è stato infettato. Se ne farebbe un consumo enorme, ma è una cosa che andrebbe fatta. Qualsiasi forma di precauzione è ben accolta. Ancora non siamo al picco dell’epidemia. Nutro qualche dubbio che questa non sia già pandemia. La ragione dello sport dovrebbe venir meno a quelle della salute. Sono giorni e giorni che la situazione è chiara. Bloccare lo sport e il calcio fa specie, ma ammalarsi lo fa anche di più”.

L’aneddoto su Gattuso

“I miei ricordi del Gattuso calciatore in Nazionale? Sono innamorato di questo personaggio, è uno dei giocatori che più mi è rimasto nel cuore, ma anche lui è affezionato a me. E’ un grande uomo, lo è davvero al di là del valore tecnico. Dice sempre quello che pensa, è un personaggio unico. Prima del mondiale in Germania ebbe una grossa lesione muscolare, che io scoprì per caso perché lui non voleva farlo sapere.

Aveva una lesione grave, qualsiasi altro medico l’avrebbe lasciato a casa, ma con lui facemmo una scommessa anche con Lippi. Dissi a Marcello che se c’era un calciatore che si poteva recuperare con un tale infortunio quello era Rino. Il lavoro che ha fatto questo ragazzo è incredibile. Ha una volontà di ferro. Qualsiasi allenatore avrebbe voluto avere Rino in squadra. Lui ha saltato una sola partita e poi ha giocato tutte le gare del mondiale. Incredibile. Questa stessa grinta la trasmette adesso da allenatore. Gli auguro ogni bene nel suo percorso a Napoli”.

 

Serena Grande

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com