Home » Premier League, Tuttosport: “Squadre isolate per sei settimane e partite a porte chiuse ogni tre giorni”
News

Premier League, Tuttosport: “Squadre isolate per sei settimane e partite a porte chiuse ogni tre giorni”

Premier League

PREMIER LEAGUE TUTTOSPORT – Clamorosa indiscrezione lanciata dall’edizione odierna del quotidiano Tuttosport: la Premier League finirà in sei settimane. Secondo fonti in possesso dei colleghi, le squadre resteranno in ritiro per sei settimane, durante le quali giocheranno ogni tre giorni a porte chiuse.

Premier League, l’indiscrezione di Tuttosport

“La Premier League potrebbe trasformarsi in un mondiale per club, con le 20 squadre isolate in ritiro per sei settimane, e partite disputate a porte chiuse, ogni tre giorni tra giugno e luglio, in un numero limitato di stadi. È questa l’ultima proposta delle società inglesi per portare a termine l’attuale stagione, che non ricomincerà – secondo le ultime disposizioni della Federcalcio inglese – prima del 30 aprile.
L’idea, ripresa dal quotidiano Independent, è di confinare le squadre, organizzando lunghi ritiri in resort isolati”.

Tuttosport: “Una sorta di Mondiale giocato in sei settimane”

“Giocatori, staff tecnico e dirigenti uscirebbero solo in occasione delle partite, così da minimizzare i rischio di contagi. Non solo la Federcalcio, ma anche club e giocatori vogliono concludere la stagione, giocando se necessario anche in luglio, per ridurre al minimo l’impatto economico negativo. Tutti i 92 incontri, che ancora restano da giocare, verrebbero trasmessi in televisione, probabilmente in chiaro: una decisione che avrebbe registrato il consenso del governo, soprattutto qualora il lockdown dovesse essere prolungate per diversi mesi. Le stesse misure restrittive nel piano della Premier verrebbero estese anche ad arbitri, cameraman e operatori televisivi, ovvero a tutte le persone coinvolte nell’organizzazione delle singole partite, dopo essere state testate al Coronavirus. Se la proposta della Premier sembra raccogliere sempre più consensi restano perplessità di ordine morale, dal momento che il calcio non è certo, meno che mai in questi tempi, “un’attività essenziale”. E come fa notare qualcuno, se un giocatore subisse un grave infortunio, graverebbe sul sistema sanitario, occupando medici e infermieri proprio nel mezzo di un’emergenza sanitaria di livello nazionale”.

Luca Cerchione

Se vuoi sapere di più sul Napoli, tieniti sempre aggiornato con www.gonfialarete.com