FIGC CORONAVIRUS – Il dott. Paolo Zeppilli, cardiologo e responsabile medico Figc, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il medico ha risposto alla domanda sull’eventualità che un giocatore possa contrarre il Coronavirus nella fase di ripresa: “Dovremmo isolarlo e valutare bene la situazione. Ma è una cosa che potrà capitare anche un domani quando tutti saranno vaccinati. Un po’ per fare un esempio, se magari oggi un atleta risultasse malato di morbillo, per il quale è vaccinata oltre il 90 per cento della popolazione. Anche in questi casi si procederebbe con l’isolamento”.
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“Il protocollo parte da un gruppo essenziale formato da giocatori, staff tecnico e medico, magazzinieri e altri uomini utili a far lavorare per tre settimane la squadra, in un ambiente da sanificare regolarmente e isolato dall’esterno. Dopo che l’intero gruppo, dunque anche i non atleti, si è sottoposto a una serie di controlli rigidi che escludano la positività. Vengono identificati per gli esami tre sottogruppi:
- i soggetti che non hanno accusato mai alcun fastidio,
- quelli che sono risultati positivi ma con conseguenze lievi,
- altri che invece si sono ammalati. Questi ultimi, saranno sottoposti anche a Tac polmonare e altri esami cardiologici”
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“Deve essere chiaro che il nostro protocollo potrà entrare in funzione dopo una decisione governativa. Dunque chi ci amministra, quando deciderà di riaprire certe attività , significa che avrà logisticamente assicurato che quelle condizioni di prevenzione siano disponibili su largo raggio. Risulta che probabilmente entro aprile il ministero della Salute deciderà di adottare alcuni test sierologici più attendibili, fra i diversi che vengono proposti”.
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Serena Grande
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