A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Daniele Faggiano, DS del Parma.
Parma, il DS Faggiano: “Stipendi? Scelta importante di squadra, allenatore e staff. Il maxi ritiro non sarà semplice per tutti” [ESCLUSIVA]
“Ripresa campionati? Il nostro centro sportivo è pronto per il ritiro ma adesso dovremo aspettare la posizione dei medici sportivi. Dovremo probabilmente stare in camere singole e dobbiamo organizzarci al meglio. Utilizzeremo anche lo spazio del settore giovanile. Da un mese è già tutto sanificato e organizzato, anche i ragazzi che lavorano in cucina e in portineria. Non è semplice, si dovrebbe parlare di più con gli addetti ai lavori. Tenere due mesi una squadra in ritiro senza famiglia non è facilissimo, ma se vogliamo continuare dobbiamo adattarci.
Ricominciare il campionato? Noi ci adattiamo. Io vorrei si riprendesse ma dobbiamo essere tutti in sicurezza, perché se dovessimo ricominciare e poi rifermarci… Dobbiamo essere sicuri di quello che si fa, per non commettere errori. Condizioni di sicurezza? Io penso che dobbiamo stare in sicurezza tutti, il rischio esiste. La mia preoccupazione da cittadino è che se si vede che qualcuno sta ripartendo ci si sente tutti autorizzati a uscire. E invece dobbiamo stare attenti perché questo è un virus che abbiamo in casa.
Bisogna parlare meno e andare tutti sulla stessa via. Ho sentito anche chi voleva ricominciare un mese fa, e non è stato bello sentire queste cose. Forse non avevano vissuto le città più colpite. Non è semplice ma non possiamo guardare, come abbiamo sempre fatto, solo a casa nostra. Dobbiamo guardare a casa degli altri. Fare un maxi-ritiro comporta tante spese alle società, e saranno altri soldi da spendere.
Stipendi? Noi non vogliamo essere un modello, ognuno ha i propri problemi e li risolve come meglio crede. Non è stato facile per noi arrivare a questo risultato, però penso di rappresentare una squadra fatta da calciatori e soprattutto da uomini, la scelta fatta, condivisa anche dal mister e dai collaboratori, lo dimostra. In questo momento era la cosa migliore da fare. Non facciamo caso se siamo stati i primi o i secondi, l’abbiamo fatto per il bene della società, dei dipendenti e della città.
Non è stata una cosa facile né da fare né da proporre ma ci siamo riusciti, tutti hanno capito. Certamente non era facile perché non potendo incontrarsi e facendo solo conference call non era semplice. Noi non vogliamo essere da modello per nessuno, abbiamo fatto ciò che abbiamo fatto per rispetto dell’Italia”.
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