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Materazzi: “Juve esempio di organizzazione! Balotelli? Vi racconto la nostra scazzottata”

Mario Balotelli

INTERVISTA MATERAZZI – Marco Materazzi, in diretta streaming, ritorna sulla famosa scazzottata con Balotelli dopo la semifinale di Champions col Barcellona. Era il 2010, l’anno del Triplete e il campione del mondo ha dovuto mettere in riga un ragazzino dall’enorme talento. In seguito a questo aneddoto, parla della differenza che c’è tra Inter e Juve. A malincuore afferma che l’organizzazione bianconera è invidiabile ed è uno dei fattori che ha contribuito alla nascita di un ciclo vincente, perlomeno in Italia.

Materazzi: “Juve esempio di organizzazione! Balotelli? Vi racconto la nostra scazzottata”

“La famosa scazzottata a Balotelli nell’anno del Triplete? Se l’è meritata, al di là di quello che poi è successo. Siamo poi tornati ad essere non amici, di più, come fratelli, perché in quella circostanza lui fece una cosa che non doveva fare. Non giocò bene, e non c’entra niente col discorso della maglietta che tutti dicono, che per me invece passò in secondo piano. Ognuno fa quello che crede e si assume le proprie responsabilità.

Io mi ricordo che eravamo sul pullman e siccome lui si aspettava di giocare, sentii da dietro che diceva ‘Sto sentendo che non gioco bene’, e io gli dissi ‘Mario, guarda che se tu entri e non giochi bene, io poi ti devo picchiare, perché noi oggi giochiamo contro i marziani’. E lui ‘Ma cosa dici?’, quindi risposi ‘Mario, io te lo dico, se oggi tu entri e non giochi bene ti gonfio’. E così ho dovuto fare.

Perché lui entrò, il mister lo mise perché volevamo fare il quarto gol al Barcellona e sapevamo che andavamo nella tana del lupo dopo 15 giorni e ci potevano fare un c**o così. Lui fece un grandissimo tiro da fuori e lì perse la testa, ma potevamo andare in contropiede. La gente si inc***ò. C’era Milito in panchina che lo voleva ammazzare. Noi credevamo fortemente in Mario e in quella Champions fece diversi gol.

La serietà di Conte penso sia indiscutibile. Era discutibile forse il suo passato, ma adesso è diventato interista e mi sta più simpatico. Penso che il lavoro che sta facendo, riducendo tantissimo il gap con le prime, sia importantissimo per il futuro. È normale che manca ancora qualcosa. Gli altri sono l’Inter del 2010, perché hanno 22 giocatori extraterrestri. L’Inter non me ne voglia, ma li sta costruendo, li sta cercando, li sta trovando, ma ne ha ancora 12-14. Se riesce ad averne 20 anche l’Inter, penso che poi possa fare grandi cose sia in Europa che in Italia.

Juve? Stanno ristrutturando un po’ tutto, penso anche al nuovo centro sportivo. Tante cose che, è brutto da dire perché sapete quanto detesto sportivamente la Juventus, però loro sono primi in questo. Hanno fatto lo stadio, hanno fatto il museo, hanno strutture incredibili, quindi tanto di cappello. Anzi, c’è da prenderli come esempio.

L’Inter deve rimanere sempre l’Inter però deve adeguarsi, è come un allenatore che deve adeguarsi alle nuove metodologie e se non lo fai perché sei testone, sbagli. Quindi penso che in futuro ci si possa togliere grandi soddisfazioni, anche perché i cicli sono fatti per essere aperti e per essere chiusi. Speriamo finisca presto quello della Juve”.

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