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Maradona ricorda Messico ’86: “Eravamo scarsi, una banda di cani! Mano de Dios? Vi dico come è andata”

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INTERVISTA MARADONA – Diego Armando Maradona, intervistato da AFA Play, ricorda il magico Mondiale dell’86 in Messico. Il Pibe de Oro ammette che la squadra non era tra le favorite, anzi. La forza del gruppo nacque quando arrivarono in terre messicane. Diego, in seguito, ricostruisce la dinamica di uno dei gol più discussi della storia del calcio: La mano de Dios.

Maradona ricorda Messico ’86: “Eravamo scarsi, una banda di cani! Mano de Dios? Vi dico come è andata”

“Avevamo una squadra mediocre. A Barranquilla ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti cosa pensavamo l’uno dell’altro. Avevamo giocato in quei giorni contro lo Junior e non eravamo riusciti a superare la metà campo. Eravamo scarsi, molto scarsi, una banda di cani. Decidemmo di non andare a Bogotà e andammo direttamente in Messico. Lì il gruppo si fece forte. Mano de Dios? Quando la palla si era alzata mi sono detto ‘Non la prenderò mai, vieni giù per favore’. Ho avuto un’idea: mettere una mano e mettere la testa. Quando sono caduto non ho capito dove fosse finita la palla. Guardo: rete! Inizio a gridare: ‘Gol! Gol!’ E Checho (Sergio Batista, ndr), quell’idiota di Checho mi chiede se avessi segnato con la mano. ‘Tappati la bocca, idiota, e abbracciami’ gli dissi. Lì iniziarono ad abbracciarmi tutti. Anche Valdano mi chiederà: ‘Non dirmi che è stato di mano?’ E gli rispondo lo stesso. ‘Dopo ti dico, smettila di rompere le palle’ “.

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Antonio Del Prete

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